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GUBBIO - Sono tornate da ieri nella chiesa di San Francesco a Costacciaro, dopo circa settanta anni, due statue lignee raffiguranti altrettanti angeli delle quali si erano perse le tracce e che erano finite in un' altra chiesa umbra dedicata a San Francesco, quella di Foligno. L'artefice del ritrovamento e' il parroco di Costacciaro, don Nando Dormi, che mobilitando il Capitolo dei francescani, il vescovo di Foligno e la Soprintendenza alla fine e' riuscito a fare ''tornare a casa gli angeli''. Ed infatti per domenica prossima 21 dicembre le locandine affisse a Costacciaro annunciano la cerimonia ufficiale per il ''Ritorno degli Angeli''. Le due statue lignee originariamente erano di ornamento e sostegno dell'urna del protettore Beato Tommaso nella chiesa di San Francesco a Costacciaro. Alte quanto un uomo sono una pregevole opera di fine Seicento, inizi Settecento, di legno dorato e inargentato e costituivano con l'urna un complesso funerario che ora si intende ricostruire. Un documento risalente agli anni trenta del secolo scorso indicava che le statue erano state spostate nei magazzini comunali, dove pero' si erano perse le loro tracce. Don Nando Dormi si e' messo alla loro ricerca ed alla fine e' riuscito a ritrovarle nella chiesa francescana di Foligno. Nel 2006 e' stata presentata la richiesta per farle tornare a Costacciaro, mobilitando, come detto, anche il vescovo di Foligno, la Sovrintendenza ed il Capitolo dei Francescani che ne ha concesso la restituzione. Domenica prossima alla cerimonia per il ''Ritorno degli angeli'' a Costacciaro saranno presenti anche i frati francescani minori conventuali, i quali hanno retto la chiesa di San Francesco per circa settecento anni, sino al 1992. Il programma prevede alle ore 16,30 una concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli. Seguira' poi una relazione incentrata sugli aspetti storico-artistici e culturali della vicenda dei due angeli lignei di padre Luigi Marioli, francescano minore conventuale, e dello storico dell'arte Francesco Mariucci. Condividi