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GUBBIO - Si è svolta questa mattina, presso la Sala Trecentesca del Palazzo Comunale di Gubbio, la cerimonia conclusiva della XXV Biennale di Scultura, con la presentazione del catalogo della mostra omaggio a Paolo Icaro “Le pietre di marmo”; la presentazione del catalogo e la premiazione dei vincitori della mostra-concorso “Accademie. L'artista nel suo farsi”; la premiazione dei vincitori della mostra-concorso Premio Aldo Ajò. L’evento ha coronato l’articolato programma della Biennale di Gubbio, che chiuderà definitivamente i battenti l’11 gennaio 2009. Il curatore Giorgio Bonomi (nella foto), affiancato dalla signora Ines Spogli Ajò, da Fabrizio Fabbroni direttore dell’Accademia Belle Arti di Perugia, da Gian Carlo Bojani, ha introdotto i lavori ricordando come l’impegno organizzativo ed economico sia dovuto agli enti promotori, Comune di Gubbio e Provincia di Perugia. « Dobbiamo all’interessamento diretto dell’assessore alla cultura del Comune Renzo Menichetti e all’assessore provinciale alle attività culturali Pier Luigi Neri – ha sottolineato Bonomi – la convinta ripresa di una esposizione che, a fasi alterne, ha lasciato un segno nel panorama artistico italiano. Quest’anno va segnalata la collaborazione importante con la Fondazione Accademia di Belle Arti ‘Pietro Vannucci’ di Perugia, soprattutto in merito al coinvolgimento dei giovani talenti. » La Biennale si è articolata in cinque diverse mostre, dislocate in vari spazi della città e distribuite in diversi momenti espositivi: - Museo della Scultura Contemporanea. Collezione e Nuove presenze (4 ottobre - 30 novembre 2008); - Omaggio a Paolo Icaro Le pietre di marmo (4 ottobre - 14 dicembre 2008); - Premio Aldo Ajò (4 ottobre - 30 novembre 2008); - Accademie. L'artista nel suo farsi (1 novembre 2008 - 11 gennaio 2009); - Museo della Scultura Contemporanea. La ceramica nel design e nell’alto artigianato (1 novembre 2008 - 11 gennaio 2009). Questa edizione della Biennale ha offerto un panorama assai ampio della produzione plastica italiana, dalle sculture di un maestro di fama internazionale alle nuove acquisizioni, per il costituendo museo, di opere di artisti già affermati assieme ad altri emergenti, dagli esempi di alto artigianato ceramico alle promettenti opere di giovani futuri scultori. «La presentazione del catalogo dedicato all’artista Paolo Icaro – ha dichiarato l’assessore alla cultura del Comune Menichetti - nonché l’allestimento delle opere a Palazzo Ducale, rappresenta l’evento di rilievo di questa edizione della Biennale, in una cornice degna ed adeguata per un giusto e doveroso omaggio a un grande artista. Mi fa piacere sottolineare ancora l’importante traguardo raggiunto con la XXV edizione della Biennnale, le “nozze d’argento”, che abbiamo sostenuto con entusiasmo insieme alla Provincia di Perugia, rendendo Gubbio un punto di riferimento dell’intero panorama artistico nazionale. Con questa edizione abbiamo cercato di recuperare il messaggio originario della Biennale, dando sostegno e attenzione al mondo dell’artigianato locale, anche per il possibile risvolto economico che può rappresentare in un momento di forte crisi economica. Siamo consapevoli dell’impegno e dello sforzo finanziario necessario per organizzare questi eventi ma la soddisfazione che si ricava è grande, per l’arricchimento artistico e culturale. L’auspicio è che nascano nuove idee, nuovi stimoli e che ci sia un’evoluzione culturale a più ampio raggio.» Nel corso della mattinata si sono succeduti i vari momenti con la presentazione del catalogo di Benucci Editore “Omaggio a Paolo Icaro - Le pietre di marmo”. Lo scultore di livello internazionale, dopo più di quaranta anni, è tornato ad esporre alla Biennale di Gubbio dove, un anno prima del suo trasferimento negli USA, si era aggiudicato il Premio del Ministero degli Esteri del 1964. Un’importante rassegna tematica che presenta per la prima volta in maniera organica la produzione marmorea del Maestro torinese nelle suggestive cornici di Piazza Quaranta Martiri, del Cortile e del Giardino Pensile di Palazzo Ducale. Sono state premiate poi due artiste, Alidiana Terrasi con Umanità del sacro (la morte della Vergine) dell’Accademia di Perugia e Antonella Brazzarola con Valigia dell’Accademia di Verona per la sezione “Accademie. L'artista nel suo farsi”. Ad introdurle il direttore dell’Accademia di Perugia Fabbroni che ha precisato: «Questa Sezione della Biennale di Gubbio, ambientata nelle splendide sale dell’Open Space di Palazzo Fabiani, ha presentato 18 opere di nove giovani artisti provenienti dalle Accademie storiche non-statali italiane, cioè quelle di Perugia, Bergamo, Genova, Ravenna e Verona. L’iniziativa ha voluto valorizzare la giovane scultura proprio nel suo momento aurorale, confidando che i suoi autori saranno gli scultori di domani, permettendo un positivo e costruttivo confronto tra i giovani allievi. » Gli artisti partecipanti alla mostra-concorso sono stati, oltre alle vincitrici: dall’Accademia di Belle Arti di Perugia: Mario Barilari; dall’Accademia di Belle Arti di Bergamo: Luca Resta; dall’Accademia di Belle Arti di Genova: Marco Adorni, Claudio Cassinelli; dall’Accademia di Belle Arti di Ravenna: Valentina Pazzini, Melisa Fassora; dall’Accademia di Belle Arti di Verona: Nicola Degiampietro. Altra importante sezione della Biennale è stata la presenza del “Museo della Scultura Contemporanea. Collezione e Nuove presenze”, museo in progress strutturato negli spazi all’aperto, nel Parco Ranghiasci e negli Orti della Cattedrale, e al chiuso nel Palazzo Ducale, in attesa di una sede definitiva.. L’esposizione comprendeva una selezione della Collezione comunale delle opere acquisite nelle passate edizioni delle Biennali, di cui è stata esposta una selezione, con lavori di: Leoncillo, A. Pomodoro, U. Egger, A. Jevolella, N. Franchina, F. Somaini, N. Guidi, E, Castellani, S. LeWitt, S. Cardinali, M. Carroli, P. Castagna, C. Lorenzetti, L. Mainolfi, P. Pezzi, G. Pompili, N.Teodori, G. Uncini, N. Valentini. A costoro sono stati affiancati i lavori delle Nuove presenze, cioè di: Roberto Almagno,Valerio Anceschi, Vittorio Balcone, Manuela Bedeschi, Carlo Bernardini, Pietro Coletta, Giovanni Di Nicola, Licia Nakamura, Angelo Ricciardi, Vincenzo Rusciano, Marilena Scavizzi, Giancarlo Sciannella, Valdi Spagnulo, Luisa Valentini e Silvia Vendramel. Nel Parco Ranghiasci e negli Orti della Cattedrale si possono ammirare in permanenza le opere della Collezione all’aperto di: T. Bellucci, C. Boniardi, A. Bonoli, L. Catania, R. Cordero, P. Gallerani, M.Ghiotti, P. Klerr, I. Legnaghi, E. Mattiacci, T. Magnoni, C. Ricciardi, R. Siragusa, S. Soddu, G. Spagnulo, M. Staccioli, M. Tadei; alle quali quest’anno si sono aggiunte le opere delle Nuove presenze all’aperto di: Sestilio Burattini, Mario Ciaramella, Michele Ciribifera, Annamaria Gelmi, Franco Ottavianelli e Massimo Palumbo. Momento centrale la consegna dei Premi Aldo Ajò: il primo premio a Damiano Tusillagine, con Fuga, mentre il secondo e il terzo sono andati, rispettivamente a Mirko Bravi e Nicola Renzi. Con una menzione speciale sono stati premiati anche i lavori di Daniela Biffero, Silvia Mornati, Sara Dario e Laura Scopa. Con l’occasione, l’assessore Graziano Cappannelli ha comunicato che è stata ultimata la pratica relativa alla donazione delle opere del Maestro che la vedova Ines Spogli Ajò ha voluto generosamente affidare al Comune di Gubbio. «Sono attualmente in fase di progettazione – ha precisato Cappannelli - gli interventi necessari all’esposizione di tali opere presso il Museo di Palazzo dei Consoli e la Biblioteca Sperelliana di Gubbio. Voglio ringraziare a nome dell’amministrazione comunale e della città di Gubbio la signora Ines Spogli Ajò per questo importante gesto. » Presso il Palazzo Pretorio sono state esposte le opere ceramiche del concorso indetto nel novembre 2007 e riservato ai giovani artisti under 35. Il premio intendeva favorire scultori emergenti che operano nella ricerca ceramica contemporanea. Le opere vincitrici saranno successivamente collocate in uno spazio apposito, più precisamente nella galleria di accesso all’ascensore che collega Via Baldassini a Piazza Grande, con l’obiettivo di valorizzare uno spazio pubblico pedonale nell’ambito di un più ampio progetto di arredo urbano promosso dal Comune di Gubbio. A completamento degli eventi, va ricordato il “Museo della Scultura Contemporanea. La ceramica nel design e nell’alto artigianato”. In questa Sezione della Biennale, anch’essa installata presso l’Open Space di Palazzo Fabiani, è stata presentata una selezione delle opere ceramiche presenti nella collezione del Museo, acquisite attraverso i premi-acquisto delle prime Biennali e donazioni degli stessi autori. La tipologia formale su cui è caduta la scelta, a parte pochissime eccezioni, è quella del vaso e del piatto nelle loro molteplici varianti estetiche e funzionali. Con questa esposizione la Biennale, che nel corso degli anni si è affermata come Biennale di Scultura, vuole rendere omaggio alle proprie radici culturali, ricordando le prime edizioni della manifestazione, originariamente rivolta all’artigianato ceramico e metallico di alta qualità. Nella mostra sono esposte anche opere di recente acquisizione da parte del Comune di artisti italiani prodotte all’interno dei laboratori ceramici di Gubbio, in collaborazione con gli artigiani eugubini. L’iniziativa ha voluto mostrare come in Italia, e in particolare a Gubbio, sia ancora feconda e florida l’attività ceramica, non solo nelle lavorazioni tradizionali ma anche in quelle di ricerca. Sono state esposte le opere dei seguenti autori: Edgardo Abbozzo, Gaetano Baglieri, Pietro Baldinelli, Renato Bertini, Valentino Biagioli, Luigi Stefano Cannelli, Nino Caruso, Elio Cerbella, Luciana Fumaria, Goffredo Gaeta, Ettore Sottsass, Alessio Tasca, Franco Troiani, Uberto Zannoni e Carlo Zauli. Condividi