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''La chiusura dell'inceneritore di Terni, dimostra ancora una volta l'altissima pericolosita' di questi impianti''. Lo sostiene Mirko Lombardi, responsabile Ambiente di Rifondazione Comunista. ''Dopo l'inceneritore di Montale di Firenze e quello di Zaule di Trieste, chiusi nel 2007 - scrive l'esponente del Prc - e' la volta di quello di Terni. Questi impianti, anche i piu' moderni, non reggono alla verifica costante della immissione di diossina. La loro pericolosita' e' ormai provata. Come ci dice l'Europa e le sue direttive la strada maestra sta nella raccolta differenziata e nel riciclaggio dei rifiuti e non nello ''smaltimento'' e nel recupero energetico''. Sull'inceneritore parla anche il presidente del Pd, Maria Pia Bruscolotti, che a differenza del collega politico di Rifondazione comunista si limita a dare una semplice solidarietà ad un compagno di partito. Nemmeno una riga su una possibile strategia dei rifiuti da adottare in Umbria. Di seguito la nota della Bruscolotti:'Piena solidarieta' e vicinanza al sindaco di Terni, Paolo Raffaelli'' per la vicenda dell'inceneritore di Terni e' stata espressa dal segretario regionale del Partito democratico dell'Umbria, Maria Pia Bruscolotti. In una nota,la Bruscolotti, conferma ''piena fiducia nell' operato di Raffaelli e nelle indagini della magistratura''. ''Auspico - conclude la nota - che in tempi brevi si giunga ad un chiarimento della vicenda''. Condividi