bottini.jpg
PERUGIA - L’Umbria proporrà di affrontare il problema della caccia in deroga, a fringuelli, peppole, passeri e storni, in sede di Conferenza Stato-Regioni, nella convinzione che ogni Regione dovrà sopperire alla mancanza di dati certi sulla consistenza di questa selvaggina attivando propri osservatori e che si debba seguire una strada unitaria per raggiungere lo stesso obiettivo. Lo ha detto a Palazzo Cesaroni, l’assessore regionale alla caccia Lamberto Bottini, rispondendo in Terza Commissione ad un’interrogazione di Aldo Tracchegiani (La Destra) proprio sul ruolo che dovrebbe avere l’Osservatorio regionale in vista della autorizzazione delle deroghe. Bottini ha però precisato che, nonostante l’Osservatorio sulla caccia che l’Umbria ha messo in piedi sia fra i più attivi ed attrezzati per censire i capi di selvaggina, e a fine gennaio fornirà altri dati aggiornati, spetterà solo all’Ispra, il nuovo Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale che sostituisce l’Infs, dare il previsto parere tecnico necessario alle Regioni per poter autorizzare la caccia in deroga. In questa logica, ha aggiunto Bottini, solleciteremo a livello un atteggiamento unitario e concordato di tutte le Regioni che oggi, invece, agiscono per proprio conto, fino al caso di Veneto e Lombardia che hanno autorizzato la caccia in deroga, bypassando la normativa, ma sulle loro decisioni pendono ricorsi al Tar ed alla Corte costituzionale. Condividi