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PERUGIA - Mario Paolini, Luciano Fiorucci e Consuelo Babucci sono stati eletti rappresentati dei lavoratori della sicurezza territoriali (Rlst) per la provincia di Perugia nel corso dell’attivo unitario di questa mattina tenutosi a Ponte San Giovanni. La sicurezza, il tema centrale dell’incontro al quale hanno preso la parola i segretari di categoria Massimiliano Presciutti (Fillea Cgil), Franco Righetti (Feneal Uil) e Osvaldo Cecconi (Filca Cisl). A concludere l’attivo unitario il segretario nazionale Fillea Cgil, con delega alla sicurezza, Piero Leonesio che ha sottolineato che “il nostro settore, data l’incidenza delle morti e degli infortuni nei luoghi di lavoro, è impegnato in prima linea per quello che concerne la battaglia a favore della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Tre sono stati i concetti chiave delle sue conclusioni: prevenzione, formazione e rinforzamento del sistema ispettivo nei cantieri. “Non è più rinviabile il tema di un maggior coordinamento fra gli organi ispettivi (Inps, Inail, Asl, Ispettorato) –hanno ribadito unitariamente i segretari di categoria- un coordinamento che oggi esiste sono sulla carta e che, se opportunamente utilizzato, può dare risultati eccezionali, proprio come è avvenuto nel caso del Durc. Il servizio ispettivo deve essere potenziato: veniamo a sapere – è stato sottolineato con delusione- che oggi molti dei soggetti del servizio ispettivo sono a riposo per recuperare ore di straordinario del passato, non pagate perché non ci sono più le risorse. Oggi le istituzioni locali, a cominciare dalla Regione, sono chiamate a fare delle scelte di priorità su dove e con quali modalità indirizzare i soldi, che sempre meno affluiscono dallo Stato centrale”. “L’attivo unitario -hanno fatto sapere Presciutti, Cecconi e Righetti- è stato convocato in una fase delicata del Paese: siamo di fronte a una crisi economica che si va delineando come la più grave dal 1945, che per la prima volta dopo oltre un decennio colpisce anche il settore delle costruzioni. Il tema delle sicurezza che, dato l’alto numero delle morti bianche, rappresenta una tragedia per il mondo del lavoro ci impone una nuova e forte mobilitazione sul territorio, a cominciare dalla giornata di oggi: insieme dovremo continuare ed intensificare questa lotta di civiltà, per garantire ai lavoratori lo svolgimento della propria attività in un ambiente idoneo, senza vedersi costretti a rischiare la vita. Lavoreremo unitariamente per trasmettere una rinnovata cultura della sicurezza”. Ad essere sottolineato nell’attivo unitario provinciale la perplessità per le resistenze di Confindustria rispetto all’applicazione delle sanzioni previste, anche penali, dal DL 81/08: regole previste in tutti gli ordinamenti dei Paesi più avanzati. Rispetto al Testo unico sulla sicurezza, poi trasformato in DL 81/08, le organizzazioni sindacali di categoria, assieme a Cgil, Cisl e Uil, hanno svolto un ruolo chiave. “La legge, normalizzando tutti i temi sulla sicurezza –hanno spiegato Fillea, Filca e Feneal- ha posto l’accento sul potenziamento della formazione e dell’informazione in un’ottica di incremento della cultura della sicurezza. Ad essere previsto un ruolo attivo della bilateralità, a cominciare dagli addetti del Cpt e dei soggetti titolati dai lavoratori e dalle loro rappresentanze sindacali quali Rls e Rlst: a questi devono essere garantiti ruoli autonomi e distinti in un’ottica di raggiungimento degli obiettivi comuni a vantaggio dei lavoratori e della propria incolumità”. Condividi