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TERNI - La Sinistra ternana si riunirà domani pomeriggio, al gran completo, presso la sede del Pdci, per discutere della delicata situazione che si è venuta a determinare in città a seguito del sequestro dell’inceneritore ASM e dei pesanti addebiti che la magistratura ha mosso nei confronti del sindaco Raffaelli e dei vertici dell’azienda. Al momento prevale comunque la necessità di acquisire maggiori elementi per potersi esprimere compiutamente al riguardo, anche se si fa grande fatica a credere che amministratori pubblici, sempre considerati capaci e sensibili, possano essersi comportati nel modo cinico descritto dagli inquirenti. Questo anche se per quanto riguarda la gestione del ciclo dei rifiuti, tanto in Umbria che ancor più specificatamente nel ternano, non sono mancati in questi ultimi anni momenti di frizione rispetto alla linea di condotta seguita dalle pubbliche istituzioni. Ultimo distinguo, a questo riguardo, era stato quello espresso dal segretario della federazione ternana di Rifondazione Comunista, Alberto Sabatini, che proprio alla vigilia del sequestro dell’inceneritore, era intervenuto con una sua nota alla stampa, sostenendo che era “inaccettabile pensare – come aveva invece fatto il sindaco Raffaelli - che un moderno ed efficiente, economico e ecologico, sistema integrato dei rifiuti dipenda dalla riproposizione di finanziamenti pubblici (CP6) all’incenerimento degli stessi”. Condividendo pienamente, quindi, la scelta dell’Unione, del governo Prodi e del Parlamento di destinare con la Finanziaria tali finanziamenti esclusivamente (come era sin dall’origine) alle autentiche fonti rinnovabili. Altre erano le priorità per Sabatini che notava anche come “i rifiuti diventano una risorsa, come nel resto di Europa, producendone a monte sempre meno; raccogliendoli con una seria, condivisa, radicale raccolta differenziata; immettendo nel mercato il massimo dei prodotti biodegradabili e riciclati; rendendo assolutamente marginale il ricorso alla discarica e all’incenerimento, utilizzando al tal fine incentivi e penalizzazioni economici e normativi”. Da qui la sua proposta alla coalizione che governa l’Umbria (ed al Comune di Terni, Sindaco Raffaelli per primo, ndr), di avviare subito un confronto con tutte le componenti politiche, sociali, associative, partecipato con le comunità, su tale impostazione. In particolare per quanto riguardava la provincia di Terni, all’interno di un contesto di affermata autosufficienza, con la discarica di Orvieto di valenza regionale, per Sabatini si rendeva necessario un forte ed immediato incremento della raccolta differenziata, “facendo di Terni davvero il polo dell’innovazione ambientale, favorendo sinergie economiche imprenditoriale pubbliche-private finalizzate alla determinazione di filiere produttive del recupero e del biodegradabile”. Ed è sul complesso di tale impostazione –sosteneva anche – “che l’ASM dovrebbe svolgere un ruolo primario all’interno di un percorso di Multiutility ed è questo il modo migliore per tutelarla e valorizzarla”. “Per questo - concludeva - riteniamo sbagliato tergiversare proponendo onerosi e improbabili revamping; occorre invece stare a pieno titolo e con tutte le garanzie all’interno del percorso autorizzatorio della Regione, che coinvolge tutti gli impianti esistenti, con la volontà e la forza di attuare un sistema che risponda sia alle e esigenze industriali ma soprattutto alla salubrità ed economicità delle comunità. Occorre quindi rideterminare quantità e tariffe dei vari conferimenti, trovando le reciproche convenienze, con l’obbligo per tutti del rispetto delle regole”. Condividi