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PERUGIA- ha discusso stamani dei provvedimenti del Governo nazionale in materia di scuola e di universita', il consiglio regionale dell'Umbria, dove i gruppi del Pd, del Prc, dei Verdi e del Pdci hanno presentato una mozione contro i tagli di risorse previsti dall'esecutivo e per sollecitare la giunta regionale ed i parlamentari umbri a chiedere una revisione delle scelte annunciate. Ad illustrare la mozione in aula (che è stata infina approvata a maggioranza) e' stato il capogruppo del Pd, Gianluca Rossi: ''i tagli in Umbria - ha ricordato - riguarderanno 1.600 unita' nel personale scolastico, di cui 900 docenti, e si prevede la chiusura di 89 scuole, specie quelle dei piccoli comuni''. Nella mozione si esprime anche ''condivisione'' sull'iniziativa della Regione Umbria di fare ricorso alla Corte costituzionale per verificare se quanto deciso dal Governo non invada, per alcuni aspetti, le competenze che le recenti riforme costituzionali affidano invece proprio alle Regioni. Intervenendo a conclusione, l'assessore Maria Prodi ha sostenuto che con i suoi tagli al comparto scuola, annunciati o reali, il Governo nazionale ha reso la situazione del settore ''estremamente grave e confusa''. Dure le critiche della Prodi, in molti passaggi del suo intervento, all'operato del Governo nazionale su questo versante, con un Parlamento ''che non ha avuto la possibilita' di discutere di questi provvedimenti'', un presunto ritorno del grembiule ''che non sta scritto in nessun decreto ma e' stato solo ventilato dal ministro Gelmini in un'intervista estiva''. ''Veramente un ministro si occupa di grembiuli, di merende, del giardinetto della scuola?'', ha osservato polemicamente la Prodi. ''Si parla di disegno riformatore - ha poi continuato - ma non l'abbiamo visto, cosi' come il merito. La scuola va cambiata, ma non c'e' una diagnosi, un progetto, un'analisi: solo spot, di sapore retro', spesso ignoranti di quello che la scuola gia' ha fatto o sta facendo''. Per la Prodi, ''e' grave che si dica che non verra' licenziato nessuno: a settembre prossimo si potrebbe scoprire che molti dei nostri insegnanti non ci saranno piu'. Chi l'ha detto oggi si prenda la responsabilita' di parlare con loro''. Secondo l'assessore, anche i progetti di ridimensionamento sono stati presentati ''in modo frettoloso e confuso'', mentre sulla questione degli alunni stranieri, la Prodi ha ricordato che ''in Italia il segno distintivo e' quello dell'inclusione'' ed anche su questo aspetto ''il Governo non si deve sostituire agli insegnanti, perche' non e' il maestro dei maestri''. Condividi