sviluppumbria.jpg
PERUGIA – “La nuova società Sviluppumbria sarà una società a capitale interamente pubblico, a prevalente partecipazione regionale, e, altro aspetto fondamentale e innovativo, assumerà le funzioni attualmente svolte da ‘Res’, che opera per la gestione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale”. È quanto ha sottolineato l’assessore regionale allo Sviluppo economico Mario Giovannetti, presiedendo la riunione del Tavolo generale del Patto per lo sviluppo dell’Umbria che ha concluso la fase partecipativa del disegno di legge della Giunta regionale “Riorganizzazione della società regionale per lo sviluppo economico dell’Umbria – Sviluppumbria spa”. “La volontà è quella di giungere in tempi rapidi alla trasformazione dell’assetto societario, per consentire che entri al più presto in attività questo braccio operativo della Regione e dei soci pubblici – ha detto Giovannetti - con l’approvazione entro l’anno da parte del Consiglio regionale del disegno di legge che ha recepito le linee guida per la riforma e il riassetto delle Agenzie regionali e le società partecipate approvate dal Consiglio nel giugno scorso”. “Il documento – ha concluso - passa ora all’esame della competente commissione consiliare, fase nella quale potranno essere apportati eventuali adeguamenti e integrazioni, e verrà discusso insieme al riassorbimento della ‘Res’, oggi partecipata al 50% da Sviluppumbria e dalla Regione, e al riordino di ‘Gepafin’”. “La nuova Sviluppumbria – hanno spiegato il direttore regionale allo Sviluppo economico, Ciro Becchetti, e il dirigente del Servizio Politiche di sostegno alle imprese, Luigi Rossetti – nel rispetto delle leggi nazionali e degli obblighi comunitari, sarà una società ‘in house’, con una pluralità di soci pubblici che gli affideranno attività e funzioni e opererà esclusivamente in favore dei soci ‘per lo sviluppo economico e la competitività del territorio, in coerenza con le politiche e gli atti di programmazione della Regione”. Ecco una sintesi degli articoli che compongono il disegno di legge della Giunta regionale sulla nuova Sviluppumbria. Art.1. La denominazione sociale passa a “Sviluppumbria spa” da quella più estesa di “Società regionale per lo sviluppo economico dell’Umbria – Sviluppumbria spa”. Si stabilisce il carattere “interamente pubblico, a prevalente partecipazione regionale, che opera a favore della Regione e degli altri soci pubblici”. Regione e soci pubblici esercitano un controllo pieno (a partire da quello sugli organi sociali), in forma congiunta e con modalità definite da una convenzione di diritto pubblico tra gli stessi soci. Art.2. “Sviluppumbria opera per lo sviluppo economico e la competitività del territorio in coerenza con le politiche e gli atti di programmazione della Regione”. Segue la dettagliata elencazione dei punti di “mission” della società, che spaziano dalla elaborazione e attuazione di programmi, misure e progetti di sostegno allo sviluppo, alla attrazione di investimenti, alle attività di assistenza e consulenza per la Regione e gli altri soci ai fini della redazione di piani di sviluppo, alle iniziative preventive di crisi settoriali e aziendali, alla amministrazione e gestione di risorse, beni e patrimonio immobiliare conferito o affidato alla società dagli stessi soci. Art.3 e 4. Insistono sui rapporti tra società e soci. Questi ultimi adottano gli indirizzi, verificano lo stato di attuazione dei programmi e ricevono i bilanci di esercizio, relazione patrimoniale e una relazione annuale sull’andamento della gestione e sull’attuazione degli obiettivi assegnati. La documentazione sarà trasmessa dalla Giunta al Consiglio regionale. Art.5. Stabilisce il trasferimento a Sviluppumbria dei compiti di valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione prima assegnati a “Res spa”, società che viene sciolta. Art.6. Immobilizzazioni patrimoniali e partecipazioni societarie dovranno essere censite e classificate (in strategiche per la “mission” societaria, da trasferire alla Regione, da alienare) in un piano trasmesso alla Giunta regionale che, informando il Consiglio, assumerà le conseguenti decisioni. Art.7 e 8. Il Consiglio di amministrazione, composto da cinque membri, di cui tre, compreso il Presidente, di nomina regionale, propone all’assemblea dei soci il nuovo Statuto societario. Art.9 e 10. La struttura del capitale sociale è determinata dalla Giunta regionale. La nuova società dovrà dotarsi di una organizzazione articolata in “Divisioni”, in relazione alla diversa natura delle funzioni esercitate e prevedendone la distinta evidenziazione di bilancio. Saranno evidenziate anche le funzioni di valorizzazione patrimoniale precedentemente svolte da “Res spa”. Art. 11, 12 e 13. Sono riferiti ai contributi annuali di esercizio conferiti dalla Regione sulla base delle previsioni di bilancio, alla abrogazione delle norme precedenti e alle norme transitorie nelle more della costituzione della nuova società. Condividi