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La tragedia del liceo Darwin di Rivoli (Torino), costata la vita a Vito Scafidi, impone una riflessione seria. Morire a 18 anni è già una bestemmia. Ma morire mentre si è a scuola per seguire le lezioni grida vendetta. Non si possono lasciare controsoffittature marce sopra la testa dei ragazzi. Ora ci vuole solo il silenzio per il dolore di chi ha perso in maniera così assura un figlio, e sperare che l'inchiesta del procuratore aggiunto Guariniello faccia presto e bene il suo corso. La speranza, è quella di non vedere una San Giuliano bis. Ma com'è la situazione in Umbria degli edifici scolastici? La fotografia, per l'anno 2008, è stata scattata da Legambiente nel suo “Ecosistema scuola 2008”, il rapporto dell'associazione sulla qualità dell'edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi. In Umbria ci sono 20652 studenti, distribuiti su 132 strutture scolastiche. Per quanto attiene alla realizzazione degli edifici, quasi la metà (il 44 per cento) sono stati realizzati tra il 1974 e il 1990; il 35 per cento tra il 1940 e il 1974; il 16 tra il 1900 e il 1940. Solo il 5 per cento degli edifici sono stati realizzati tra il 1990 e il 2006. Se sono buoni i dati riguardanti gli edifici che usufruiscono del servizio autobus (l'88 per cento), altrettanto non si può dire delle strutture sportive, mancanti nel 46 per cento dei casi. Sul fronte degli interventi urgenti, tre scuole su quattro hanno goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi cinque anni; una su quattro invece aspetta ancora questi interventi. E veniamo al capitolo agibilità, uno dei più spinosi. Qui l'Umbria, per la verità, non brilla. Visto che il nostro standard di riferimento dovrebbere essere il primo mondo, non il secondo o il terzo. Tre edifici su dieci non hanno il certificato di agibilità statica, il 36 per cento non gode di quello igienico-sanitario, mentre addirittura la metà delle strutture non ha quello per la prevenzione degli incendi. Porte antipanico, scale di sicurezza e impianti elettrici a norma mancano in due casi su dieci. Tutte le strutture invece, secondo il rapporto di Legambiente, hanno predisposto un piano di evacuazione in caso di emergenza. Per quanto riguarda il cosiddetto rischio ambientale invece, i dati sono decisamente migliori. Se tutti i nostri istituti sono stati dichiarati a rischio sismico, non ci sono invece casi di strutture dove al loro interno sia presente amianto o radon. L'unico dato a destare un certo allarme, è quel 44 per cento che riguarda gli istituti che si trovano tra 200 metri e un chilometro da antenne cellulari. Sotto ai duecento metri invece, le strutture umbre sono praticamente al completo riparo da fonti d'inquinamento o di pericolo come distributori di benzina, strutture militari, polveriere, aeroporti, elettrodotti e così via. Alcuni dati poi riguardano i singoli comuni. Per quanto riguarda gli investimenti in pratiche e servizi ecocompatibili, Perugia si trova al 41esimo posto (su 87), mentre Terni si piazza al 23esimo. Capitolo attenzione sulla qualità dell'edilizia scolastica: Perugia si piazza al 60esimo posto su 88, Terni al 54esimo. Tutti questi dati derivano da autocertificazioni dei Comuni e delle Province. Sono dati ottenuti mediante la somministrazione di un questionario o mediante interviste telefoniche con gli assessorati competenti. La costruzione della graduatoria infatti è stata effettuata considerando cinquantadue parametri, che ad avviso di Legambiente possono valutare l’attenzione prestata dai Comuni e dalle Province alle scuole di loro competenza. Per il rapporto completo clicca qui: http://www.legambiente.fvg.it/media/foto/updown/555.pdf Condividi