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TERNI - Sono tornate in liberta' nel pomeriggio di oggi le quattro persone arrestate il 5 novembre scorso dalla guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla procura di Terni relativa alle presunte mazzette legate a lavori di ristrutturazione svolti in diverse localita' della provincia. Si tratta di tre dipendenti della soprintendenza per i beni culturali dell'Umbria e di un imprenditore romano. Per il gip del tribunale di Terni Maurizio Santoloci, visto il parere favorevole del sostituto procuratore Barbara Mazzullo, non esistono piu' le esigenze cautelari che hanno trattenuto i quattro in carcere. Per loro non sono stati disposti neanche gli arresti domiciliari. Due degli indagati erano rinchiusi nel carcere Regina Coeli di Roma, uno a Capanne e il quarto nel carcere di Orvieto. L'indagine della gdf di terni si era concentrata su quattro lavori, commissionati dalla soprintendenza a una societa' di costruzione. Gli investigatori ritengono che i funzionari pubblici, tutti con ruoli esecutivi e non di vertice, abbiano ricevuto il denaro in cambio di mancati controlli su interventi eseguiti non in conformita' del capitolato d'appalto. In particolare, l'inchiesta ha riguardato la ristrutturazione della Porta Ternana di Narni, del monastero delle Orsoline di Calvi dell'Umbria, il museo delle Armi di Terni, la chiesa di San Francesco di Calvi dell'Umbria. Condividi