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PERUGIA - Il tartufo non piu' allo stato naturale, ma come prodotto della coltivazione: anche di questo significativo passaggio che sta attraversando il settore in questo momento si parlera' nel corso di ''Tuber 2008'', Terzo congresso internazionale di Spoleto sul tartufo, organizzato dalla Comunita' montana dei Monti del Serano e dall'Universita' degli studi di Perugia ed in programma dal 25 al 28 novembre prossimo. All'iniziativa - presentata stamani con una conferenza stampa a Perugia - parteciperanno oltre 200 congressisti da Nuova Zelanda, Australia, Cile, Marocco, Stati uniti e da molti altre Paesi del mondo. Il tartufo - e' stato ricordato - e' protagonista da sempre della storia e dell'economia di Spoleto, dove si svolse, nel 1968, il primo congresso mondiale sul tartufo, seguito da quello del 1988. Questa zona - nota per il ''tartufo estivo'' - e' anche leader nella produzione del prezioso tubero, i cui prezzi oscillano, oggi, dai 2.500 euro al chilo per il tartufo bianco, ai 270 per quello estivo, con un valore intermedio per il tartufo nero. Il giro d'affari complessivo si stima intorno ai 300 milioni di dollari all'anno. La grande riduzione di tartufi allo stato naturale e' determinata, fra l'altro,dai cambiamenti climatici, ma anche dalla scomparsa delle antiche attivita' agresti. Il congresso puntera' quindi l'attenzione sulle tecniche di coltivazione (44 interventi sono in programma su questo tema), oltre che sulla ricerca di base, mentre una sezione si occupera' di ecologia. Il convegno comincera' martedi' prossimo, alle 10, nel chiostro di San Nicolo'. Condividi