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Sono proseguite, negli uffici di Terni e Torino della ThyssenKrupp, le perquisizioni disposte dalla Procura del capoluogo piemontese, affidate alla Guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta sulla tragedia che ha causato la morte di sette operai coinvolti nel rogo delle acciaierie di corso Regina Mergherita. Dal materiale sequestrato e, ancor più, dalle deposizioni dei manager dell'azienda a Terni, sentiti ieri fino a tarda sera negli uffici della Procura torinese, gli inquirenti avrebbero ottenuto elementi molto utili per un ulteriore avanzamento dell'inchiesta. Tra l'altro, la documentazione - file informatici e incartamenti sulla sicurezza - è stata raccolta anche nell'abitazione privata dell'amministratore delegato della ThyssenKrupp, Harald Espenhahn. Proprio gli ultimi approfondimenti dell'inchiesta avrebbero confermato che nello stabilimento torinese della ThyssenKrupp probabilmente non erano applicate misure di sicurezza così efficaci come quelle attive nella fabbrica di Terni. Altre conferme sono attese dalla consulenza dei periti che lunedì prossimo inizieranno ad esaminare i 32 estintori sequestrati sulla linea 5 della fabbrica in corso Regina Margherita, a Torino. Sotto esame il funzionamento degli apparecchi, in particolare il peso, il contenuto e i meccanismi di carico e scarico. Condividi