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TERNI - Si e' conclusa con un nulla di fatto la prima udienza davanti al gup di Terni, Pierluigi Panariello, del procedimento relativo all'inchiesta sulle cosiddette protesi d'oro che coinvolge tre dipendenti della Asl e otto titolari di sanitarie ternane per reati che vanno dalla concussione, alla truffa al Servizio sanitario nazionale al falso ideologico. Il decreto di citazione in giudizio degli indagati e' risultato infatti privo di un allegato per cui il giudice ha deciso di accogliere l'eccezione presentata da uno dei difensori e rimandare gli atti al pubblico ministero Elisabetta Massini. Le indagini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Terni erano partite nel 2004, quando, secondo gli investigatori, era emersa la presunta truffa ai danni del Servizio sanitario. Consisteva nel riciclaggio di materiale sanitario, come busti e carrozzelle, per cui l'Asl continuava a erogare finanziamenti ma che in realta' - secondo l'accusa - non erano piu' utilizzate. Condividi