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di Nicola Bossi Il Foglio, quotidiano conservatore molto attento alle dinamiche politiche nazionali, questa mattina ha riportato con grande puntualità quello che sarebbe accaduto nella riunione del Senato del futuro gruppo della Sinistra Unita. Ancora una volta una fumata nera, purtroppo. Ancora una volta una fumata nera, purtroppo. Divergenze sui simboli. Divergenze sulla legge elettorale (Rc e Sd favorevole al proporzionale con sbarramento al 5 per cento mentre Verdi e Pdci contro lo sbarramento). Ma il quadro che emerge dal cronista del Foglio non è di sconfitta: al massimo viene messo in discussione il ruolo di Sinistra Democratica, nata per unire e non per fare un partitino a parte. A livello nazionale Sd perderebbe pezzi di sindacato della Cgil (in rottura sul welfare a causa di Rc) e non riuscirebbe a sfondare nei territori (poche sezione e movimenti). In Umbria invece la situazione è molto diversa. Sinistra Democratica capitanata dal senatore Brutti sta aprendo la prima sezione a Perugia (in via della Torricella, ex storica sede di Democrazia Proletaria e poi di Rifondazione zona centro storico), ha creato gruppi consiliari in molti comuni (il più importante è quello di Perugia dato che è formato da ben 3 consiglieri), ha promosso gli intergruppi con Pdci e Rifondazione comunista. Può contare soprattutto sul consenso popolare dei comitati. E soprattutto Sd sta lavorando da tempo ad una unità della Sinistra con buoni risultati. Insomma, Sinistra Democratica in Umbria è viva, ha un buon consenso ed è riuscita ad arginare la lista civetta "A Sinistra per Veltroni" che non ha superato il 14 per cento e a Terni non ha avuto nemmeno la forza di presentarsi alle primarie. Condividi