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di Nicola Bossi Il ruggito del "Coniglio". Era il titolo di una nota trasmissione radiofonica di qualche tempo fa. Ma che pare perfetto (satira) per le esternazioni del consigliere comunale di Massa Martana ora diventato segretario del Pd in Umbria: Maria Pia Bruscolotti. Al Corriere dell'Umbria ha detto di essere contrario alle candidature per il coordinamento provinciale di Perugia di Alberto Stramaccioni e Piero Mignini. Due pezzi da novanta forse rei - a differenza del segretario del Pd - di non aver fatto mai il consigliere comunale in un piccolo comune e di non aver mai avuto simpatie ad un certo punto della vita per un centro che guardava al Polo. Loro, vecchi comunisti, reggenti addirittura della macchina Pds e poi Ds, strumentalizzano il partito per i loro desideri. Ma lei, la paladina del Pd per caso, non ci sta. "Se verifico che oltre alla candidatura di Mignini che ha già dato la sua disponibilità, c'è anche quella di Stramaccioni, dirò a tutti e due che io non porterò all'assemblea provinciale un partito diviso in due. Non ne ho alcuna intenzione". E inoltre: "Se il partito vuole realmente cambiare questa è l'occasione per farlo. Faremo le elezioni del coordinamento provinciale all'insegna del rinnovamento". Ruggisce Maria Pia Bruscolotti ma forse qualcuno gli dovrebbe spiegare che il suo ragionamento non tiene: in primis, se i vecchi vanno alla guida della macchina del partito allora si liberano posti elettivi dove far fare esperienza anche giovani come lei che hanno amministrato poco o niente. Secondo: come si può parlare di spaccatura del partito quando ci sono due candidati. Questa è la democrazia. Qualcuno abbia la bontà di spiegarlo. Terzo: perchè Di Girolamo a Terni - pluri-candidato da una vita - è il nuovo e gli altri no? Quarto: da quando nel democratico Pd il candidato lo sceglie il segretario e non i delegati? Condividi