carpinelli[1].jpg
Il 15 novembre hanno preso avvio i lavori del coordinamento nazionale per l’unità della sinistra. Un bel segnale di risposta a tutto quel variegato, colorato e unito popolo che il 20 ottobre scorso era, insieme a noi, nelle strade di Roma a manifestare sulla base di una piattaforma che il partito dei comunisti italiani ha contribuito a sostenere attraverso il suo agire quotidiano su tutti i territori. Quel popolo fatto di donne, uomini, giovani soprattutto, che hanno rappresentato il trionfo della sinistra italiana, riunitasi in un fiume di bandiere rosse che hanno costituito un fatto sensazionale per la storia recente di questo paese. Una manifestazione che ci ha riconsegnato un progetto di rinnovata consapevolezza a sinistra, al quale abbiamo il dovere di rispondere in maniera concreta. Da qui sono partiti i lavori del coordinamento nazionale, ai quali noi portiamo quella che da sempre è la nostra proposta di unità, declinandola come soggetto unitario, plurale e federato. Il nostro partito avverte l’esigenza, a tutti i livelli, di preservare le identità di ogni singolo soggetto come elementi di ricchezza, in modo che ognuno porti, all’interno di questo processo, il suo bagaglio di idealità e di esperienza, naturalmente diverso perché diverse sono le storie. L’appuntamento che ci aspetta l’8 e il 9 dicembre prossimi, quello degli stati generali della sinistra, segnerà un altro passaggio cruciale della nuova sinistra italiana in questo appassionante percorso. E costituirà, finalmente, anche un’occasione straordinaria per parlare di quelli che sono i nostri obiettivi, perché siamo convinti che un percorso di unità a sinistra si possa intraprendere solo basandosi sui contenuti, su quei punti che ci distinguono dalle altre forze di governo. Penso alla lotta alla precarietà, che ha visto una vittoria importante con il proseguimento, nella legge Finanziaria 2008, del percorso per la stabilizzazione dei precari nella pubblica amministrazione, ai diritti individuali, ad una riforma generale dell’istruzione, alla pace. Questi, e tanti altri, dovranno essere i punti su cui faremo perno per gettare le fondamenta della nuova sinistra unita e federata. Un’unità, e su questo basiamo il nostro agire, che deve significare federazione di soggettività diverse, senza alcun scioglimento o rinuncia a identità, storie e tradizioni. Nella consapevolezza che solo così la nuova sinistra potrà costituire una casa comune per tutto il popolo del 20 ottobre. Noi ce lo auguriamo. Condividi