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Hanno aspettato. Hanno studiato. Hanno annusato l'aria nazionale. E poi hanno deciso di essere della partita contro la Riforma Gelmini. Gli studenti perugini hanno ruggito occupando i due licei scientifici della città, il classico, il Pieralli, e tante autogestioni (Ipsia di Piscille e gli Itc Vittorio Emanuele e Capitini). Una presa di coscienza collettiva che è stata anche alimentata dallo scontento di molti insegnanti e presidi costretti a vivere una scuola pubblica al collasso e senza risorse. Lo stesso collante che, con più visibilità, si può osservare all'Università di Perugia. Dove non c'è bisogno di occupare dato che studenti, professori, presidi, precari, e altri lavoratori concordano contro i tagli della Gelmini. Si manifesta insieme ovunque e non c'è quindi bisogna di prendersi uno spazio nella facoltà. C'è un'intera città a disposizione. Le occupazioni degli istituti superiori perugini andranno avanti fino a lunedì prossimo. Poi sarà la volta delle proteste alternative insieme agli universitari. Condividi