bandiera prc.jpg
“Migliore contraddice il progetto della seconda mozione” Romina Velchi intervista Agusto Rocchi su Liberazione di oggi «L'intervista di Gennaro Migliore sul manifesto di martedì apre un dibattito non solo dentro Rifondazione comunista, ma anche dentro la mozione due. Si tratta di una sua opinione personale che io non condivido e come me molti altri che hanno sottoscritto quel documento». Augusto Rocchi, ex capogruppo del Prc in commissione lavoro alla Camera e da poco nominato responsabile del dipartimento economia dopo il passo indietro di Alfonso Gianni, prende nettamente le distanze dalla posizione del coordinatore dell'area "vendoliana" del Prc, secondo il quale alle elezioni europee si devono fare liste unitarie con chi ci sta, anche se questo è in contrasto con l'esito del congresso di Chianciano. In altre parole: con Sinistra democratica, ma, evidentemente, senza Ferrero. Cos'è che non ti convince della proposta di Migliore? Lo spiego subito e ciò mi serve anche per ribadire la mia critica all'attuale maggioranza del partito. Ci troviamo dentro una crisi storica, una crisi di fase, di fronte alla quale il nostro compito non può che essere quello di costruire una sinistra capace di ridefinire un progetto di alternativa di società. Per fare questo non basta ripartire dall'opposizione come propone Ferrero: è giusto, ma è insufficiente. Ci vuole il soggetto politico adatto, in grado di realizzare quel progetto. Cioè un soggetto politico con una massa critica di peso, che sia vissuto dai movimenti e non sia solo un soggetto testimoniale. Questo era ed è il cuore della mozione due. A queste sollecitazioni non si può rispondere, come fa Migliore, con un'accelerazione politico-organizzativa, che precipita con le elezioni europee nell'alleanza con Sinistra democratica. Si torna più indietro persino rispetto all'Arcobaleno, che almeno metteva insieme tutte le forze della sinistra, mentre ora ci sarebbe solo Sd. Non è la risposta alla gravità della crisi. Al contrario provocherebbe un'ulteriore frammentazione della sinistra, mentre noi lavoriamo per la sua unità. Alla riunione dell'area della scorsa settimana non si è discusso in questi termini; sono scelte che non mi rappresentano. Ma non sarebbe un elemento di chiarezza politica? Se la proposta è di fare un nuovo partitino, è legittima. Ma non è il progetto presentato nella mozione due, che invece propone di ripartire dal Prc per avviare un processo costituente. Processo che non può tradursi nella sommatoria di Sd più una parte del Prc. Così non si fa una sinistra unita. Come non si fa, per altro, con il coordinamento delle opposizioni proposto da Ferrero: di per sé non è la soluzione della crisi della sinistra; va collocato dentro un progetto politico. E allora per le europee tu cosa proponi? Io penso che Rifondazione possa avanzare una proposta politica forte a tutta la sinistra per una presenza unitaria. La formula si può trovare, se siamo tutti d'accordo. Io vedo la possibilità di una lista unitaria, magari con dentro tutti i simboli. Al congresso si è scelta un'altra strada, però. Ma oggi ci sono le condizioni per un partito unico che superi tutte le soggettività politiche esistenti? Secondo me no. Per questo dico che si deve lavorare per un progetto politico più ampio e proporre l'unità. Anche la proposta della maggioranza che regge il partito, infatti, produce frazionismo della sinistra. Il Pdci si scioglie e viene nel nostro partito? Non mi sembra fattibile. Ma una decisione alla fine andrà presa... Io credo che se non ci sono le condizioni per una lista unitaria, meglio che ognuno vada col suo simbolo. La costruzione del soggetto unitario e plurale è un lavoro di lunga lena, dai tempi lunghi e che richiede ben altro respiro rispetto a scissioni o divisioni in pezzetti: c'è da ricostruire nientemeno che una credibilità collettiva (penso, per esempio, al rapporto con la Cgil). Aggiungo, a proposito del dibattito sull'andare oltre, che l'«oltre» è la fine del processo costituente, che vede il Prc come strumento. In quest'ottica, le elezioni europee sono una tappa importante, ma non sono determinanti. Ricordo che l'associazione "Per la sinistra", oltre a essere rivolta a tutta la sinistra, non ha alcun rapporto con scadenze elettorali. Per questo non capisco questa accelerazione politico-organizzativa proposta da Migliore. Per quanto mi riguarda sosterrò l'ipotesi meno contraddittoria con l'unità della sinistra. Condividi