sciopero merloni2.jpg
PERUGIA - La situazione della fascia appenninica umbra è una vera e propria “ferita aperta nella regione”. Ne sono convinte Cgil, Cisl e Uil della provincia di Perugia che oggi, venerdì 31 ottobre, hanno dato vita a Nocera Umbra ad un'iniziativa unitaria sulla congiuntura socio-economica che interessa quest'aria e che è alimentata – a detta dei sindacati - da tre fattori fondamentali: la vertenza Merloni; la crisi della ceramica; la fine della ricostruzione post terremoto e la conseguente contrazione del settore edile. Di fronte a queste emergenze Mario Bravi, segretario provinciale Cgil, ha proposto di dare vita, il prossimo 25 novembre, ad una giornata di mobilitazione di tutta l'area, in concomitanza con le iniziative già programmate per il secondo anniversario della tragedia all'Umbria Olii di Campello sul Clitunno. La mobilitazione servirà anche a sostenere la richiesta avanzata oggi dai sindacati alle istituzioni presenti (c'erano il sindaco di Nocera Umbra, Donatello Tinti, e l'assessore regionale alle Attività Produttive, Mario Giovannetti), ovvero quella di dare vita ad un accordo di programma per l'area della fascia appenninica umbra che indirizzi le risorse e gli incentivi disponibili alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo fondato su imprese di qualità. Per quanto riguarda il capitolo Merloni, è stata ribadita l'esigenza di riaprire subito lo stabilimento di Gaifana e di predisporre, di concerto con le altre regioni, un piano industriale che impedisca di scaricare sul sito umbro gli effetti della crisi. Condividi