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Non solo Roma, dove un lunghissimo corteo di oltre un milione di partecipanti, sta percorrendo in queste ore la città. Una fiumana di studenti, professori e semplici cittadini che urlano tutta la loro indignazione contro il decreto “affossa scuola” votato ieri al Senato dalla maggioranza di centro destra, ma allo stesso tempo analoghe manifestazioni si stanno svolgendo in tantissime città italiane, in Umbria a Foligno, ad esempio, dove gli studenti medi sono in assemblea permanente in attesa della riunione di questa sera del Consiglio comunale interamente dedicato a questa tematica. La più massiccia a Milano, dove in piazza Duomo si sono ritrovati in più di 250mila, per la disperazione del vice sindaco di An, De Corato, che si strugge perché queste proteste bloccano in continuazione la città. Incuranti di ciò gli studenti milanesi proseguono la loro pacifica invasione e non demordono dalla lotta, anzi la rilanciano annunciando sin da ora che saranno ancora di più a manifestare il prossimo 3 novembre, quando il ministro Gelmini arriverà in città per l'inaugurazione dell'anno accademico al Politecnico-Bovisa. Tantissimi per le strade anche a Torino, con accompagnamento di musiche operistiche (Verdi e Rossini i più gettonati) eseguite dagli orchestrali del Teatro Regio che hanno sostenuto la protesta anche con uno striscione con su scritto: «I lavoratori del Teatro Regio assieme agli studenti contro i tagli alla cultura». A scendere in piazza giovedì sono in cinquantamila. Cortei e blocchi stradali a Firenze contro l'approvazione al senato del decreto Gelmini di riforma della scuola ci sono stati anche a Firenze, dove una manifestazione spontanea di un migliaio di studenti medi e universitari sta attraversando in queste ore i viali di circonvallazione. Il corteo si sta dirigendo in centro, dove è in corso una "biciclettata" di protesta degli studenti di Lettere, che hanno raggiunto piazza Santissima Annunziata per una lezione all'aperto. A Firenze numerose scuole superiori e facoltà universitarie sono occupate. In Sicilia si calcola che centomila persone siano scese in piazza per protestare contro la riforma della scuola: secondo la Cgil a Palermo sono 50 mila, 20 mila a Catania, 10 mila a Messina, 6 mila a Siracusa, 10 mila a Trapani, 5 mila a Caltanissetta. Manifestazioni sono in corso anche nei piccoli centri e a Lipari. Nell'isola delle Eolie sono scesi in piazza alcune centinaia di studenti. In trentamila hanno invece sfilano per le strade di Bologna, direzione Piazza San Domenico, sede di Confindustria. In via Indipendenza dai palazzi sono stati lanciati anche fiocchi colorati in segno di adesione alla protesta. Proteste e cortei si sono svolte in tutta la Calabria dove quasi tutte le scuole sono rimaste chiuse. Anche la Sardegna si è fatta sentire. A Cagliari sono almeno diecimila i manifestanti ed anche se oggi le scuole sono chiuse per la festività del santo patrono, si può dire che la festa non ha influito per nulla sulle adesioni alla protesta. Il Ponte della Libertà di Venezia, che collega la laguna alla terraferma, è assediato da 10 mila persone. Ad aprire il corteo un furgone con musica a tutto volume e con uno striscione che recita «L'onda anomala travolge la città». I macchinisti dei treni che giungono a Venezia lungo la ferrovia sul ponte della Libertà salutano con le loro trombe il corteo di studenti che sta manifestando contro i tagli alla scuola. A Bari sono in cinquemila a sfilare per le vie del centro. In testa al corteo, i bambini delle scuole elementari, seguiti da genitori e insegnanti, molti dei quali precari. Infine Trieste, dove per tutta la mattinata si sono tenute lezioni nella stazione ferroviaria. Condividi