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In un lunghissimo e molto dettagliato Odg l’Intergruppo della Sinistra affronta il tema della sicurezza a Perugia, spesso al centro dell’attenzione mediatica negli ultimi tempi. I tre capigruppo Manfroni (Prc), Faina (PdCI) e Monaco (SD), partendo da un’analisi concreta della situazione oggi esistente sul territorio, propongono molteplici interventi alla Giunta Comunale da porre in essere al fine di migliorare la qualità della vita e della sicurezza a Perugia. Tra questi, e solamente a titolo esemplificativo: favorire la cultura dell’integrazione, della legalità e dell’accoglienza, rafforzare il collegamento con gli Enti Locali, dar vita a “patti” con le Prefetture e gli altri Enti Locali, riqualificare gli spazi pubblici, creazione di sportelli di assistenza per vittime di reati, ma anche aumento dell’illuminazione pubblica e lotta contro le speculazioni sugli affitti. La proposte 1) Venga riconosciuto e sostenuto l’impegno di tutti i soggetti istituzionali e le associazioni che nel territorio lavorano per garantire una cultura dell’accoglienza e della legalità contribuendo a rafforzare un sistema di valori condiviso all’interno delle comunità locali che contribuiscano al recupero di fiducia nelle istituzioni e riaffermino l’importanza del rispetto delle leggi come presupposto di convivenza civile e di coesione sociale; 2) Siano sostenute tutte le iniziative che puntano alla integrazione per tutte le fasce di popolazione a rischio di esclusione sociale ed emarginazione attraverso politiche di inclusione sociale; 3) Siano sostenute tutte le iniziative di carattere pattizio che le Prefetture intendano promuovere, sulla scorta dei “Patti per la sicurezza”, in accordo con la Regione, le Province e i Comuni, per far fronte ai problemi della microcriminalità diffusa e del traffico degli stupefacenti troppo spesso legati tra loro; I patti contengano azioni integrate e progetti specifici in materia di sicurezza urbana, su aree di intervento ritenute prioritarie per la sicurezza quali la vivibilità, la coesione sociale delle comunità e la prevenzione dei reati, individuando obiettivi generali e specifici delle azioni, soggetti coinvolti e relativi ruoli, tempi di attuazione, risorse disponibili e criteri di valutazione delle azioni stesse; 4) Si rafforzi il coordinamento con gli Enti Locali e gli organi preposti in materia di sicurezza urbana, volta anche al recupero del degrado ambientale e del disagio sociale; Vengano sostenuti gli interventi delle Circoscrizioni atti a rafforzare e riattivare i legami di comunità e senso di appartenenza ad un territorio, indirizzando e supportando il lavoro delle realtà associative del quartiere verso un compito di presidio e animazione del territorio; 5) Si avviino percorsi di partecipazione e confronto con le diverse espressioni del tessuto sociale, associativo, produttivo, del mondo del lavoro nonché delle rappresentanze delle comunità di immigrati per l’elaborazione di iniziative di sicurezza nei territori: lotta al degrado ambientale ed al disagio sociale, aiuto alle vittime di reati, animazione del territorio, educazione alla legalità, integrazione degli stranieri, mediazione dei conflitti, urbanistica per la sicurezza; 6) Vengano sostenuti i progetti di verificata validità delle associazioni in tema di animazione del territorio evidenziando l’importanza che la società civile ricopre nella realizzazione di politiche volte al miglioramento delle condizioni di vita; 7) Venga resa possibile in tutto il territorio comunale, come già avviene per alcune aree, l’affidamento diretto di alcune aree verdi alle associazioni di cittadini del quartiere, con una convenzione che permetta ai residenti di esercitare la propria cittadinanza attiva attraverso l’organizzazione di eventi aggregativi e culturali con l’appoggio delle istituzioni, a partire dalle Circoscrizioni; 8) Vengano riqualificati e recuperati all’uso collettivo alcuni spazi pubblici ad elevata criticità, per eliminare il degrado d’uso coniugando sicurezza, qualità urbana e fruibilità sociale dei luoghi. La vitalità del territorio è infatti un elemento fondante attraverso il quale si può ottenere una maggiore sicurezza. La frequentazione degli spazi pubblici non solo produce sorveglianza spontanea, ma riduce in maniera sensibile spazi morti, nascosti, indefiniti, dove la criminalità tende a concentrarsi. Per quanto sopra è fondamentale l’apporto delle associazioni e delle circoscrizioni; 9) Si combatta la “desertificazione” sociale in alcune aree critiche cella città, adottando provvedimenti in grado di favorire l’insediamento di vari esercizi commerciali e di centri di vita associata che favoriscano una frequentazione quotidiana di tali spazi, sia attraverso agevolazioni che attraverso lo spostamento diretto di sedi di associazioni e centri di aggregazione già presenti nel territorio; 10) Si avvii un’azione di educazione alla legalità che ha per oggetto la natura e la funzione delle regole della vita sociale, i valori della democrazia, l’esercizio dei diritti di cittadinanza. L’obiettivo è rendere consapevoli che l’organizzazione della vita personale e sociale si fonda su un sistema di relazioni giuridiche, e che condizioni quali dignità, libertà, solidarietà, sicurezza non possono considerarsi come acquisite per sempre, ma vanno perseguite e protette costantemente. L’educazione alla legalità tende a facilitare la partecipazione responsabile alla vita sociale, sviluppando la concezione del diritto come espressione del patto sociale e valorizzando la nozione di interesse comune; 11) Si creino sportelli di assistenza e informazione preventiva per offrire un sostegno ai cittadini vittime di piccoli reati. Gli sportelli fornirebbero un primo ascolto delle vittime, individuandone i bisogni e una prima risposta, orientando la vittima di reato verso i servizi in grado di rispondere alle sue urgenze (alcuni esempi: informazioni sulla duplicazione di documenti, bloccare carte di credito, bancomat, assegni ecc. chiedere copertura assicurativa, presentare denuncia alle autorità competenti); 12) Si creino servizi specifici di ascolto ed accoglienza per donne vittime di atti di violenza e che vivono in una condizione si sofferenza e paura; 13) Si aumenti l’illuminazione nei parchi e nelle zone critiche; 14) Si combattano le varie forme di speculazione legate al mercato degli affitti; 15) Si pongano in essere interventi volti a gestire situazioni non affrontabili con strumenti classici; la mediazione è un approccio in grado di associare azioni mirate alla crescita di una cultura diffusa della conciliazione sul territorio a momenti più istituzionali di interventi che coinvolgono i servizi dell’amministrazione in grado anch’essi di sviluppare pratiche e cultura della mediazione. In particolare si tratta di conflitti di mediazione di comunità, mediazione sociale, conflitti inter-generazionali, inter-etnici e tra residenti ed attività commerciali; 16) Si preveda il prolungamento negli ultimi giorni della settimana del servizio di trasporto urbano nelle ore notturne; 17) Si potenzi il progetto Cabiria; 18) Si installino colonnine SOS nei parchi e in aree pubbliche”. Condividi