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TERNI - "Il Partito di Rifondazione Comunista di Terni sarà al fianco dei migliaia di studenti, insegnanti e genitori che domani sfileranno per le vie di Roma nella manifestazione nazionale indetta da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda. 'Uniti per la scuola di tutti' è lo slogan che, a nostro parere, contiene il senso di una manifestazione dai tanti contenuti, perché tanti sono i punti sui quali si articola il dissenso (costruttivo e pacifico) nei confronti dei provvedimenti Gelmini: riorganizzazione delle rete scolastica e accorpamento di istituti senza consultare le Regioni, impoverimento della scuola dell'infanzia e della scuola primaria, riduzione del tempo scuola per tutti gli ordini e gradi, tagli indiscriminati all'Università e mancanza di tutele per i precari". E' quanto si dice in una nota diramata oggi dal segretario provinciale del Prc-Se di Terni Alberto Sabatini. "La Federazione di Terni - si dice ancora nella nota - sottolinea l'importanza di una mobilitazione come quella di domani che vede dopo tanti anni una forte azione unitaria delle organizzazioni sindacali rappresentative della scuola in risposta alla prepotenza ed all'arroganza del governo. Partecipare alla manifestazione di domani a Roma vuol dire non accettare che l'attacco alla scuola pubblica è ormai partito. Perché dietro le 'fumosità mediatiche' come le questioni strumentali del grembiule o del voto in condotta si nasconde un progetto più ampio che mira a distruggere e dequalificare la scuola pubblica attraverso la formula dei decreti legge, evitando così completamente la discussione parlamentare, e dimostrando un sempre più evidente allentamento dalle pratiche della democrazia". "Ma non solo - prosegue Sabatini -, è proprio attraverso questi elementi populisti che la destra vuole affermare la propria egemonia culturale dentro le fondamenta della società ovvero la scuola. La necessità del Governo è di fare cassa, perché in nessun modo possiamo parlare di riforma costruita su un progetto didattico e pedagogico valido. Se si pensa che in Italia si spende già il 2% in meno del PIL rispetto agli altri Paesi europei e che, negli ultimi dieci anni, la spesa per ricerca, scuola ed università si è ridotta progressivamente è evidente che i risultati di queste decisioni disastrose saranno pagati dal Paese, dai lavoratori e dagli strati meno ricchi. Il Governo si arrende all'ignoranza e prepara le basi per la costruzione di un sapere riservato ai redditi più alti e a poche zone del Paese, come nel caso della trasformazione delle università in fondazioni private". La nota così conclude: "Di fronte ad un'emergenza così urgente, che mina le basi del diritto allo studio, il Partito di Rifondazione Comunista di Terni appoggia pienamente i movimenti degli studenti, dei precari, degli insegnanti e dei genitori che in questi giorni stanno attraversando da nord a sud il Paese e che domani saranno insieme a Roma. Il Governo non può più mostrarsi cieco di fronte a migliaia di persone e a una mobilitazione che rappresenta l'ultima porzione di opinione pubblica ancora capace di alzare la voce e chiedere di essere ascoltata in questo Paese". Condividi