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PERUGIA - La pluralita' degli aggressori, il contesto sessuale e la compresenza dei tre imputati sulla scena dell'omicidio di Meredith Kercher sono per il gup di Perugia Paolo Micheli ''i dati supportati da elementi istruttori certi e dalla logica'' alla base della sua decisione. Lo ha spiegato oggi lui stesso parlando con i giornalisti. La sentenz deve quindi basarsi su "dati certi" dai quali - ha detto stamani conversando con i giornalisti - ''la logica deve ripartire affrontando gli aspetti ancora incerti. Come quello legato all'incontro tra i tre imputati''. Secondo il giudice e' invece ''solo fantasia'' l'ipotesi che il delitto sia in qualche modo maturato ''nel contesto di Halloween, legato alla festa dei defunti o al mondo dei fumetti manga''. Micheli ha detto che e' invece ipotizzabile un incontro tra i tre imputati ''avvenuto nel contesto dei locali notturni perugini''. ''Per questo poco cambia - ha aggiunto - che non emergano contatti telefonici prima del delitto. Tanto piu' che Guede non aveva il telefono cellulare, come e' documentato''. ''Nessuna considerazione'', invece, da parte del gup Paolo Micheli sull'aspetto umano legato ai tre imputati nell'inchiesta preliminare per l'omicidio di Meredith Kercher. Lo ha sottolineato oggi lui stesso e a chi gli ha chiesto se avesse avvertito in qualche modo la particolare attenzione dei mass media sul caso, ha risposto con un secco ''assolutamente no'' seguito da un sorriso. Quanto alla credibilità della versione di Guede, il giudice ha ammesso di essersi posto il problema, concludendo che il suo racconto non era credibile ''per alcuni elementi intrinsechi alla ricostruzione'', sui quali però non ha voluto soffermarsi. Come si ricorderà Guede ha sempre sostenuto di essere stato presente in casa di Mez la notte dell'omicidio ma di non avere ucciso la giovane. Condividi