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di Daniele Cibruscola PERUGIA - Gli abbonamenti mensili dei treni per i pendolari erano cari? Bene, ora non lo sono più. Ora sono proibitivi. Biglietto unico e minimetrò i principali responsabili. Prendiamo il caso di Stefano – pendolare, lavoratore a Perugia e residente a Ponte Felcino – che nel forum del sito www.comitatopendolarifcu.org scrive: “Se prima l'importo mensile per la tratta Ponte Felcino-Perugia S.Anna ammontava a euro 21,00 ora, con la bella invenzione dell'Unico Perugia, il costo è lievitato a euro 42,00... per un modico aumento del 100%!! Questo incredibile aumento, a detta di lor signori APM e compagnia, sarebbe "giustificato" dalla possibilità per l'utente di utilizzare anche bus e minimetrò... sai che soddisfazione!! Un residente della zona nord di Perugia che se ne fa del minimetrò? Tutta l'area nord del comune di Perugia è di fatto esclusa dal servizio del minimetrò, ma gli utenti sono ugualmente chiamati a sovvenzionarne i costi di costruzione e gestione, che sono enormi”. Sembra ci sia poco da aggiungere, se non che le osservazioni appena riportate siano quantomeno opportune e giustificate. Non è bastato bloccare una città per “diversi” mesi (con conseguenti ed evidenti disagi per i cittadini) durante i lavori di costruzione di un servizio che sarà fruibile solo da una parte della popolazione perugina; ora, a lavori terminati, si scopre anche che chi come Stefano non fruirà “dell'innovativo servizio di mobilità alternativa” si vedrà costretto a pagare per quelli, dall'altra parte della città, che dei vantaggi del minimetrò invece si gioveranno. Davvero un gran bel risultato. Condividi