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PERUGIA - E' contenuto in un documento inviato ufficialmente ai Presidenti delle Regioni Umbria, Marche ed Emilia-Romagna prima del loro incontro con il Ministro Scajola, il programma di supporto al rilancio della fornitura stilato da Cna e Confartigianato a seguito della crisi della Antonio Merloni di Fabriano, che coinvolge 1.200 piccole e medie imprese artigiane. Tra queste - sottolineano le due associazioni in un comunicato congiunto - 750 con una forte esposizione bancaria, di cui 70 in provincia di Perugia. Le organizzazioni dell'Artigianato e della piccola impresa delle tre regioni hanno individuato alcune priorita'. La prima e' quella di garantire un privilegio alle imprese di subfornitura nel recupero dei crediti in modo da liquidarli entro tre mesi dall'avvio della procedura, il tutto accompagnato dalla sospensione del versamento dell'Iva in relazione a prestazioni non ancora corrisposte dalla Merloni e dal congelamento delle rate dei mutui da parte degli istituti di credito fino alla riscossione dei crediti vantati. Secondo Confartigianato e Cna, dovranno anche essere rivisti gli studi di settore per le attivita' di produzione e di servizio che dimostrino di aver avuto una contrazione dei volumi di lavoro legati alla crisi. Si propone inoltre di agevolare sotto il profilo fiscale, contributivo e previdenziale i fornitori dell'azienda e di prorogare il pagamento dei contributi sospesi per il terremoto del 1997. La fase di emergenza dovrebbe comprendere anche l'estensione della cassa integrazione straordinaria in deroga alle imprese della filiera produttiva della meccanica dei territori interessati, con un analogo sostegno economico di emergenza per i titolari delle imprese subfornitrici. Inoltre, agli enti bilaterali, Cna e Confartigianato chiedono finanziamenti straordinari sul capitolo politiche del lavoro e welfare per sostenere il reddito dei dipendenti delle imprese artigiane in crisi, con contributi e incentivi per le imprese che assumeranno a tempo indeterminato la manodopera espulsa dalle imprese in crisi dalla filiera della meccanica per almeno un biennio. Questo per quanto concerne la fase dell'emergenza. Cna e Confartigianato evidenziano anche la necessita' di favorire la riorganizzazione produttiva, la riqualificazione professionale delle imprese, degli imprenditori e dei dipendenti con l'intervento degli istituti di credito e dei confidi operanti sul territorio per favorire l'aggregazione delle attivita' produttive, la ricerca e l'innovazione. Per Cna e Confartigianato e' fondamentale che queste misure vengano comprese nell'accordo di programma Regioni-Governo che dovra' essere predisposto per la difesa del lavoro e dell'occupazione e della riqualificazione professionale. Condividi