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L'Ars è venuta a conoscenza della richiesta di accertamento di cava di basalto da parte della società “Orvieto Basalti” per un ampliamento della stessa di diversi ettari sull’altopiano dell’Alfina nel Comune di Castel Viscardo e chiede alla Provincia di Terni, alla Regione dell’Umbria e al Comune di Castel Viscardo che tale richiesta non venga presa in considerazione. Le ragioni sono molteplici ma la più importante è la salvaguardia della risorsa acqua in quanto è un “Bene Pubblico” cioè appartiene a tutti i cittadini e in tal senso va protetta. Già l’attuale Amministrazione del Comune di Orvieto, resosi conto dell’importanza strategica dell’area dell’Altopiano dell’Alfina, ha commissionato uno studio idrogeologico al Prof. G. Capelli e al Prof. R. Mazza nel quale si è messo in risalto la necessità che le Amministrazioni locali vincolino al più presto tutta la zona dell’Alfina, prevedendo, nelle norme tecniche, il divieto di ogni attività estrattiva. Il rischio è elevatissimo perché tutto l’altipiano presenta un’elevata vulnerabilità all’inquinamento e i principali pozzi di acqua potabile emungono la falda basale e anche gli acquiferi superficiali, per questo un eventuale sostanza inquinante non reattiva, partendo da qualsiasi punto dell’area dell’Alfina, raggiungerebbe le sorgenti di Sugano-Tione e le sorgenti di Vene di San Lorenzo, inoltre i pozzi di Castel Viscardo risultano incongruenti con la già esistente area estrattiva de “Le Greppe”. Non comprendiamo perché il Comune di Castel Viscardo, che è venuto a conoscenza degli studi inviategli dal Comune di Orvieto, non abbia preso in considerazione tale problema con il rischio di compromettere la possibilità di utilizzare questa importante risorsa per uso potabile non solo per il Comune di Castel Viscardo ma anche per tutto il comprensorio orvietano. L’Ars chiede di bloccare la richiesta di accertamento di cava e approfondire, nell’interesse di tutti i cittadini, ogni aspetto prima di autorizzare alcun ampliamento di cava che potrebbe portare a disastri irreparabili come l’inquinamento dei corpi idrici sotterranei. Condividi