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(aggiornato alle 16.25) Un corteo spontaneo con oltre 100 studenti universitari - vicini alle posizione del "movimento degli autoconvocati" e della sinistra radicale - è sceso in strada occupando via Baglioni e Corso Vannucci dove si sta svolgendo Eurochocolate. Il corteo non autorizzato ha bloccato numerose vetture ed ha rallentato pacificamente il lavoro degli stand della manifestazione del cioccolato. Poi all'altezza del Tar sono stati scanditi slooga contro la riforma Gelmini e soprattutto contro il rischio di privatizzazione. Nelle prossime ore anche a Perugia potrebbero scattare l'occupazioni delle falcoltà. (aggiornato alle 14.50) La situazione si aggrava nel mondo della scuola. Ora anche a Perugia il rischio occupazione delle facoltà si fa forte a partire dal prossimo lunedì. Tutto questo dopo la rottura delle trattative tra ministro Gelmini e sindacati studenti. Di seguito la nota di Apcom su Rottura.Nulla di fatto è il risultato dell'incontro del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini con l'Unione degli universitari (Udu) e la Rete degli studenti medi. "Non ci siamo nemmeno seduti al tavolo perché riteniamo che il ministro non abbia ascoltato il movimento", ha detto Federica Musetta, coordinatrice nazionale dell'Udu. "Non ci sono le condizioni per aprire il dialogo", ha aggiunto spiegando che l'organizzazione richiedeva come prerequisito lo stralcio degli articoli 16 e 66 della legge 133. "Il ministro ci ha detto che non ritirerà questi provvedimenti", ha concluso. "Per noi l'intera riforma è solo un modo per risparmiare 8 miliardi di euro", ha detto invece Luca De Zolt, portavoce della Rete studenti medi. "Su questo il ministro non ci ha risposto. Continueremo con le proteste e ogni scuola deciderà singolarmente se occupare. Continuerà - ha concluso - la nostra mobilitazione, ampia, pacifica e non violenta". La Rete degli studenti medi è un'organizzazione nata recentemente da una costola dell'Unione degli studenti, l'associazione gemella dell'Unione degli universitari che raccoglie gli studenti delle superiori. A colloquio con il ministro sono attese anche altre organizzazioni, tra cui Azione studenti e il Movimento degli studenti cattolici. Mancano all'appello, pare, le organizzazioni della sinistra studentesca. °°°°°°°articoli della mattina Continua lo stato di agitazione all'Ateneo di Perugia. Gli studenti, il personale precario, i ricercatori, docenti con cattedra e anche gruppi di genitori stanno analizzando le possibili mosse da fare per portare avanti la protesta contro i tagli all'Università e soprattutto la riforma della scuola elementare con il maestro unico. Dopo le assemblee di questi giorni, continua l'autogestione di un'aula di metematica dove gli autoconvocati stanno producendo volantini e materiale informativo per allargare la protesta anche a chi è refrattario. Le lezioni vanno avanti regolarmente oggi. In caso di assemblea però i docenti - soprattutto di scienze della formazione, scienze politiche e lettere e filosofia - sono disposti a bloccare tutto per consentire ai propri allievi di partecipare alla protesta. Ieri c'è stato in alcuni dipartimenti il blocco anche degli orari di ricevimento. Alla protesta partecipa anche il gruppo dei Giovani del Pdci che ha inviato questa nota. "Per contrastare lo smantellamento dell'Università statale, operato dal governo di centro-destra, è necessaria una forte mobilitazione da parte degli studenti per esprimere un dissenso chiaro e forte nei confronti di chi vorrebbe garantire il diritto allo studio solo a chi può permetterselo economicamente. A Perugia la mobilitazione studentesca sta procedendo lentamente, al contrario di quello che accade in molte città d'Italia. Le associazioni studentesche riconducibili alle forze politiche di centro destra ovviamente nascondono la testa sotto la sabbia; il loro silenzio di fronte a un decreto che taglia 1,5 miliardi di euro di fondi destinati all'Università, dimostra che siamo davanti a una destra populista che dietro il paravento della riduzione degli sprechi, in realtà, demolisce il mondo della cultura e dell'Istruzione. La FGCI invita tutti gli studenti a manifestare la propria contrarietà e intende lanciare un appello a tutte le forze di sinistra per costruire un’ opposizione forte, decisa e senza paure nei confronti di questo attacco che non ha precedenti e che ha un solo obiettivo: cancellare il diritto allo studio ed impoverire l'offerta formativa. Abbiamo deciso di scendere in Piazza anche noi insieme alla Sinistra Universitaria il 28 Ottobre a Perugia e, con il nostro partito, inizieremo una raccolta firme (che saremo pronti a riproporre nel caso in cui venga convertito in legge il decreto Gelmini sulla scuola pubblica, per chiederne l'abrograzione tramite il referendum) per sottoscrivere una petizione popolare contro questa legge vergognosa". Condividi