sollecito3.jpg
PERUGIA - Raffaele Sollecito dopo la laurea in informatica vuole specializzarsi nel campo della realta' virtuale e per questo si e' iscritto all'Universita' di Verona. ''Mio figlio non c'entra niente con la morte di Meredith Kercher e quindi e' fiducioso nel futuro'' assicura il padre Francesco che confida nel lavoro degli avvocati che domani davanti al gup Perugia illustreranno le loro ragioni utilizzando anche un video e alcuni file audio. Una giornata che Francesco Sollecito trascorrera' si' a Perugia ma non accanto a Raffaele. Come succede sempre piu' spesso dal 6 novembre dell'anno scorso, giorno degli arresti, sara' infatti nello studio dell'avvocato Luca Maori che difende il ventiquattrenne pugliese insieme a Giulia Bongiorno e Marco Brusco. ''Da quando e' cominciata l'udienza preliminare - spiega il padre di Raffaele - non ho piu' incontrato mio figlio perche' nei giorni previsti per le visite in carcere lui era impegnato davanti al giudice''. Secondo Francesco Sollecito, Raffaele ''e' certamente una persona molto diversa da quella che e' stata dipinta''. ''E' un bravissimo ragazzo, - ha aggiunto - pieno di aspettative e fiducioso nelfuturo. Per questo dopo la laurea (conseguita in carcere il 16 febbraio scorso - ndr) ha scelto di iscriversi alla specialistica, a Verona, in realta' virtuale. Campo nel quale vuole lavorare. Ama i fumetti manga, e' vero, ma che c'e' di male? Chi li ha letti sa che protagonista e' un eroe buono''. Francesco Sollecito ha spiegato che la sua famiglia ''si e' dedicata anima e corpo'' alla difesa di Raffaele. ''Abbiamo contributo con tutti i mezzi - ha proseguito - a che gli avvocati potessero avere quanto loro necessario per dimostrare l'infondatezza della ricostruzione accusatoria''. I pm, in base all'indagine della polizia, ritengono infatti che Sollecito, insieme alla sua allora fidanzata Amanda Knox e a Rudy Guede, sia uno dei responsabili dell'omicidio di Mez avvenuto durante un ''gioco erotico violento'' al quale la giovane inglese voleva sfuggire. Per gli inquirenti era lui a tenerle un braccio mentre l'ivoriano cercava di violentarla e l'americana colpiva alla gola conun coltello la sua coinquilina. Tra gli elementi contro Sollecito indicati dai pm la traccia del suo Dna trovata su un frammento del reggiseno della vittima ma anche il coltello da cucina sequestrato dalla squadra mobile nella sua abitazione e sul quale sono stati rilevate tracce del codice genetico di Amanda e Meredith, nonche' un'impronta di un piede di Raffaele, insanguinato secondo l'accusa, evidenziata nel corridoio antistante la stanza della vittima. Condividi