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BRUXELLES- ''La grave crisi che affligge il comparto industriale della dorsale appenninica e' un campanello di allarme serio e preoccupante per lo sviluppo socio-economico dei nostri territori, non solo in Italia''. Lo ha detto Catiuscia Marini, gia' sindaco di Todi, eletta nella circoscrizione centro Italia, prima firmataria di una interrogazione scritta alla Commissione europea sulla crisi aziendale e il futuro degli stabilimenti del gruppo Antonio Merloni Spa, alla quale hanno aderito 41 eurodeputati italiani di tutti gli schieramenti politici. ''La situazione degli stabilimenti del gruppo Merloni in Umbria, Marche e nella provincia di Reggio Emilia e' tale da minacciare il futuro di settemila lavoratori, tra dipendenti diretti e lavoratori dell'indotto. Una crisi - continua Marini - che si protrae da mesi senza sbocchi e in assenza di una proposta seria e responsabile da parte della proprieta'. Da mesi i sindacati confederali chiedono misure urgenti e risolutive, a cominciare da un piano industriale che governo e dipendenti attendono dallo scorso luglio''. ''Ma la crisi del gruppo Merloni non e' un caso isolato - precisa Catiuscia Marini - tanto che recenti indagini rivelano un crescente ricorso in Italia alla cassa integrazione ordinaria pari a +25% rispetto all'anno 2007. Sono poi 700 su 1.200 le imprese italiane che hanno avviato la cassa integrazione per 'crisi aziendale'''. Per l'eurodeputata ''lo scenario di crisi in Italia e piu' in generale in Europa richiede una strategia urgente non soltanto sul piano locale e nazionale, ma di proposta e iniziativa da parte della Commissione europea''. Condividi