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PERUGIA - ''Lollo'', ''Piccolo diavolo'', ''Niko'', ''Mezzo Sacco'' ed ''Er patata'': cosi' si facevano chiamare nel sottobosco della malavita romana i cinque ''pendolari'' delle rapine arrestati dai carabinieri per tre colpi in banca compiuti in provincia di Perugia tra novembre e dicembre del 2006, con un bottino complessivo di oltre 30 mila euro. Tutti pregiudicati ed accomunati dalla passione per la box, sono stati arrestati stamani in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Perugia, Nicla Restivo, su richiesta del pm Giuliano Mignini. Una vera e propria banda di ''professionisti'' delle rapine in trasferta, ognuno con un ruolo ben definito all'interno del gruppo e che, con il volto parzialmente coperto e armati di taglierino, entravano in azione dividendosi i compiti a seconda del tipo di colpo da portare a termine. A finire in manette sono stati: Manolo Monterisi, detto 'Lollo', di 30 anni, Manuel Flammini ('Er patata'), 33/enne, e lo slavo Nikola Todorovic ('Niko'), di 38, gia' agli arresti domiciliari. L'ordinanza e' stata invece notificata in carcere a Patrizio Selva ('Piccolo diavolo'), di 34, gia' detenuto a Rebibbia ed a Danilo Lazzaro, ('Mezzo sacco'), 30/enne, nel carcere di Terni. Per questa loro passione per la box l'operazione - hanno spiegato oggi i carabinieri del Comando Provinciale di Perugia nel corso di una conferenza stampa - e' stata chiamata 'Ring'. Insieme ai militari del reparto operativo-nucleo investigativo del capoluogo umbro vi hanno partecipato anche i loro colleghi delle compagnie di Frascati, Roma-Trastevere e Roma-Montesacro. Dall'attivita' di indagine e' emerso, in particolare, grazie anche all'analisi delle telecamere a circuito chiuso degli istituti di credito e ad una capillare attivita' tecnica, il coinvolgimento di Monterisi e Selva nella rapina avvenuta il 17 novembre 2006 ai danni della agenzia di Bastia Umbra della ''Banca Popolare di Spoleto'', che aveva fruttato ai rapinatori circa mille euro. Lazzaro e Flammini, invece, sarebbero entrati in azione il 7 dicembre 2006 quando venne rapinata l'agenzia di Castiglione del Lago della''Unicredit'', con un bottino di circa 6 mila euro e il furto di una 'Fiat uno' utilizzata dalla banda. Il terzo colpo, infine, che avrebbe visto impegnati, Flammini, Monterisi e Todorovic, e' del 13 dicembre 2006, quando i rapinatori fecero irruzione nella agenzia di Ellera di Corciano della 'Banca Toscana', portandosi via 24 mila e fuggendo poi con una 'Bmw'. Secondo i carabinieri il 'modus operandi' della banda era quasi sempre lo stesso: dalla Capitale si spostavano a Perugia dove si procuravano una auto 'pulita' per poi compiere il colpo e fuggire. Condividi