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Capogruppo Stefano Vinti lei che ha partecipato alla presentazione della proposta di legge elettorale targata Pd: cosa ne pensa? "Tutto il male possibile. Per una serie di motivi veramente imbarazzanti. Questa è una legge che va bene soltanto per il Pd e la Pdl. E' senza ombra di dubbio provocatoria". Da un calcolo che ha fatto Umbrialeft con le prime informazioni date, le liste storiche rischiano di non essere più rappresentate. Mi riferisco al Prc, al Pdci, all'Udc e persino la Destra che in Umbria conta il 4 per cento. "Le cose stanno così e per questo sono stati ripristinati i collegi senatoriali già bocciati alle politiche. Praticamente per prendere un consigliere regionale bisogna attestarsi tra il 13-15 per cento e sperare di stare nella coalizione vincente. E' una legge consociativa e che intende cancellare e dividere gli alleati. Insomma o vi sottomettete ed entrate nel Pd oppure non esistete". Una legge che vale una provocazione. La maggioranza è a rischio? "Se passerà questa legge decisamente sì. Comunque ci sono tanti modi per fermarla. Non abbiamo nessuna intenzione di morire per fare un po' di spazio in fatto di poltrone ai maggiori partiti che sono delle polveriere territoriali, di correnti e di ambizioni individuali". La vostra proposta? "Bene il ritorno, con modifica dello statuto, da 36 a 30 consiglieri. Bene l'abolizione del listino. Per il resto deve essere adottata la legge già esistente. La gente vuole governabilità e la legge attuale ha dimostrato di essere valida sotto questo punto di vista. Comunque francamente mi imbarazza parlare di legge elettorale quando un intero sistema regione sta vivendo un momento di gravissima crisi economica ed occupazionale. Ad un anno e mezzo dal voto il Pd dovrebbe pensare a rilanciare, insieme alla sua maggioranza, un nuovo patto per lo sviluppo e non calcolare come prendere qualche consigliere regionale in più. La politica non è un mero poltronificio". Condividi