bracco.jpg
La montagna (il Pd) ha partorito il topolino furbetto e consociativo. Stiamo parlando della proposta del partito democratico della nuova legge elettorale regionale che si vorrebbe adottare per il 2010. Lasciando da parte i commenti ecco la proposta nuda e cruda: modifica dello Statuto del Consiglio regionale che aveva previsto l'aumento da 30 a 36 consiglieri regionali; sistema elettorale su base proporzionale; conferma del presidenzialismo (si vota per il candidato presidente e per le liste partitiche); preferenza unica; e ripristino dei collegi senatoriali da dove usciranno i futuri consiglieri regionali. L'Umbria verrebbe suddivisa in cinque collegi senatoriali che sono Orvieto-Città della Pieve, Terni-Narni, Foligno-Spoleto, Perugia, Città di Castello-Gubbio-Gualdo. Ogni lista presenterebbe sei candidati: 5 candidati più il candidato presidente. Recupero con i resti di collegio. E premio di maggioranza del 20 per cento per la coalizione vincente. Alla presentazione della legge elettorale di marca Pd era presente Maria Pia Bruscolotti, Gianluca Rossi e Fabrizio Bracco, Ada Girolamini (Partito Socialista) Oliviero Dottorini (Verdi), Giusepppe Mascio (Pdci) e Stefano Vinti per Rifondazione. Da un calcolo fatto da Umbrialeft - che approfondiremo in seguito - possiamo dire con certezza che questa legge è stata fatto su misura per un bipartitismo perfetto (pd e Pdl) e lascerebbe ai partiti sotto il 10 per cento qualcosa come 2-3 rappresentanti al massimo. Le possibilità di rappresentanza diventeranno inesistenti se non si è nella coalizione vincente o peggio ancora se si decide di correre da soli. Una legge adatta ai tempi del dualismo CaW. Condividi