di Marco Arturi - ComuneInfo.net

E cosa avrei dovuto fare, cari italiani? Cosa credevate, non è che uno fa come cazzo gli pare, prima per decenni firma trattati prende impegni poi un bel giorno dice non gioco più me ne vado. Non funziona così. Verrebbe da chiedervi dove stavate mentre i diritti sociali e la democrazia venivano appaltati al capitale finanziario. Già, dimenticavo che “capitale” è una parola che vi ha sempre fatto venire l’orticaria solo a sentirla pronunciare, roba da comunisti vetero, da nostalgici, come per esempio “conflitto”. Ecco, ora mi ricordo dove stavate mentre succedeva tutto quello che ci ha portato fino a qui: sdraiati in spiaggia o impegnati all’apericena, magari lamentandovi per gli scioperi o criticando quelli che erano capaci solo a fare casino, tipo quei No global che chiamavate violenti senza neppure esservi presi la briga di capire di cosa parlavano. E dire che sui loro documenti stava già tutto scritto. Andate a leggerveli: c’era scritto tutto.

Adesso chiedete la mia testa mandando avanti i due cabarettisti di quart’ordine che vi siete scelti come rappresentanti, gente che non sa – o che finge di non sapere – quello che è successo alla Grecia. Gente che non sa che il gioco è molto più grande di loro e dei loro comizietti da avanspettacolo.

Cari italiani, il mio ruolo è quello di proteggervi da quelli che vi hanno portato via tutto e che, se non lo avete capito, vi tengono con una pistola puntata alla tempia. Non avete voluto capire quando si era ancora in tempo, avete preferito vendervi il futuro per arrangiare il presente come del resto è nel vostro Dna. Avete preferito ridere alle spalle di chi diceva che fondare una banca è peggio che rapinarla. Avete preferito dare lezioncine morali a chi vi diceva che una croce su una scheda elettorale non cambia più nulla, che le rivoluzioni non passano per il seggio. E adesso tocca a me tutelarvi da voi stessi, che stamattina state dando vita all’ennesima rivoluzione a parole.

Peccato, cari italiani, che il vostro vocabolario non riesca ad andare oltre lo spazio di un commento su un social network, dal momento che non avete voluto dare ascolto neppure a un prete, quello che diceva una cosa tipo che l’operaio conosce cento parole, il padrone mille e questo è il motivo per il quale lui è il padrone. Ormai è tardi per voi, cari italiani: l’unica cosa che vi resta da fare è insegnare ai vostri figli a leggere e a non chinare la testa, a diffidare dai guitti quando dai potenti e ad abituarsi a pensare “noi” invece che “io”. Altrimenti, date retta a me che ne so qualcosa, meglio morire democristiani.

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