Il 6 dicembre a Perugia si discuterà della radicalizzazione del processo di automazione del lavoro umano.
L'automazione coinvolge i lavori ad allora specializzazione, tuttavia, la tesi che sostiene Benedetto Vecchi, giornalista de il manifesto, con il suo bel articolo: "Potenzialità, limiti e tecnoutopie dell'intelligenza artificiale", pubblicato sull'ultimo numero della rivista 'alternative per il socialismo', è che la resistenza dei lavoratori unità ai limiti nella ricerca scientifica fanno sì che ad ora sia impossibile progettare davvero macchine che svolgono con 'creativita' mansioni lavorative umane sia normali che cognitive.
La 'machine learning' è una macchina che accede a grandi quantità di dati, elaborando i risultati molto più velocemente degli umani, sia a livello individuale che di gruppo. L' automazione di queste mansioni 'cognitive' favorisce la cacciata di centinaia di migliaia di lavoratori 'cognitivi'.
L' intelligenza artificiale non fa dunque che enfatizzare la crescita di una disoccupazione strutturale. Ovviamente esistono stime diverse in merito alla disoccupazione tecnologica, ma le tesi sostitutive, cioè che i nuovi lavori che nascono colmano i vuoti occupazionali, appaiono inconsistenti. Su questi temi si è sviluppata una ricca letteratura che andrebbe discussa e offerta ai militanti sindacali e delle forze della sinistra. L'intelligenza artificiale funziona come una 'tecnoutopia', che immagina il futuro e presenta le cose del mondo come il risultato di processi irreversibili e determinati soprattutto dal sistema di macchine operante e in divenire. Benedetto Vecchi, ci descrive le illusioni e gli incubi delle varie tecnoutopie, come il transumanesimo, ultima frontiera dell'ideologia caluforniana e le critiche di Paul Mason in difesa dell'essere umano. Queste trasformazioni pagano nuove e impellenti domande alla politica, nello stesso tempo una prassi teorica che si misura con la politica può forse illustrare l'abisso del presente scandito da sistemi esperti, Big Data, machine learning e algoritmi ridotti a tecnostruttura, ma non aiutare a compiere quel mirabile lavoro dell'utopia concreta di immaginare un futuro in comune.
Di questi e di altri argomenti, attinenti la relazione:"lavoro-automazione-intelligenza artificiale" saranno discussi a Perugia, il 6 dicembre, alle ore 17, presso la CGIL in via Bellocchio, nella sala Proietti, al primo piano. Verranno discussi molti dei temi affrontati nel n.55 del trimestrale di politica" alternative per il socialismo". Ne discuteranno: Mario Bravi (Irres Umbria); Paolo Brutti (sindacalista e politico); prof. Luca Ferrucci (economista Università di Perugia); Emiliano Pampanelli (Fiom di Perugia). Introdurrà: Alfonso Gianni (condirettore di alternative per il socialismo); L'incontro sarà presentato e coordinato da Stefano Vinti (Associazione culturale Umbrialeft).
L'iniziativa è dedicata alla memoria di Rosa Luxembourg (1919-2019) a cento anni del suo assassino.

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