di Paolo Ciofi.

A proposito della ristampa delle lezioni di Togliatti sul fascismo, un tale Attilio Rufini ha scritto su Facebook: «Un servo di Stalin parla della dittatura fascista, come esperto spero». Di certo il Rufini è un esperto del nulla, e non sa di che parla.

Stiamo ai fatti. Il fascismo ha portato alla distruzione dell’Italia, trascinandoci insieme ai nazisti di Hitler nella seconda guerra mondiale. Ha cancellato la democrazia e la libertà, ha perseguitato e deportato gli ebrei e promosso disastrose guerre coloniali, ha calpestato i diritti dei lavoratori e messo fuori legge i partiti, ha incarcerato e portato alla morte avversari politici come Matteotti, Gramsci, i fratelli Rosselli e molti altri.

I comunisti italiani, il Pci di Gramsci e Togliatti, hanno fatto esattamente il contrario lottando per liberare l’Italia dalla dittatura fascista. Insieme a Gramsci, Togliatti è stato un protagonista della resurrezione dell’Italia, dell’affermazione della libertà e della democrazia in questo Paese. È stato il padre costituente che ha elaborato le parti più innovative della nostra Costituzione: un progetto di nuova società fondata sul lavoro e sui più avanzati diritti sociali.

Non è un caso che contro questa Costituzione, oltre Renzi e prima ancora Berlusconi, si sono schierati i grandi gruppi finanziari multinazionali come J. P. Morgan. Non si può, al contrario, citare un solo atto contro la Costituzione compiuto dal Pci (che invece ha sempre combattuto per attuarne i principi) o contro la libertà e la democrazia in Italia.

Non è stato il Pci a sparare contro gli operai e i contadini che negli anni 50 del Novecento lottavano per poter lavorare. Né si può dimenticare che proprio Togliatti, dopo aver rifiutato la proposta di Stalin di assumere la guida del movimento comunista internazionale, è stato vittima in Italia di un vile attentato che lo ha ridotto in fin di vita.

Questi sono i fatti. Ormai è fin troppo evidente che la falsificazione della storia è funzionale all’obiettivo di instaurare in Italia un regime conservatore e reazionario. Lo conferma Salvini, quando dice che Liliana Segre – liberata dall’Armata rossa – «porta sulla pelle i segni dell’orrore del nazismo o del comunismo». Quindi, occhi aperti! E attenzione massima ai falsari e ai demagoghi.

Condividi