Roberto Musacchio: Si legge che il 15 marzo l'Eurogruppo approverebbe definitivamente il Mes. Questa cosa proprio non va. Si continua con i disastri del trentennio. Un meccanismo di "prestiti" in quelle forme e a quelle condizioni è inaccettabile, tanto più in piena crisi e con le conseguenze "economiche" che essa avrà. Una scelta che può essere devastante e condizionare pesantemente l'Italia per tantissimo tempo. Proprio la crisi deve far ripensare tutto il funzionamento del sistema. Servono normali investimenti europei fatti con una normale banca. In questo momento di crisi anzi servono investimenti europei straordinari ed un ruolo attivo della Bce a favore dei servizi, dei redditi e della economia. Il Mes va fermato.

 

 

 

 

 

Appello per una discussione democratica e per il rigetto dell’attuale proposta

La modifica al Meccanismo Europeo di Stabilità in queste ore sottoposto al vaglio del parlamento italiano, rappresenta un importante passaggio per il nostro paese. Le sue ricadute avranno impatto, oltre che nella definizione degli spazi di manovra economica dello Stato e delle amministrazioni locali, anche nella vita dei cittadini.

Riteniamo quindi necessario sottrarre la discussione su questo tema alla semplificazione al quale stiamo assistendo in queste ore e riteniamo che vada fatta una discussione che possa far comprendere le ricadute che questo provvedimento produrrà.

Soprattutto riteniamo inaccettabile che l’Unione Europea assuma come unico rapporto tra gli Stati meccanismi economici privi di un controllo democratico e appaltando al mercato la costruzione di una comunità europea che dovrebbe, al contrario, prevedere meccanismi di solidarietà e di politiche che favoriscano il riequilibrio degli scompensi economici e sociali prodotti dalle pratiche di austerity fin qui messe in atto.

Il caso della Grecia è in questo senso esemplificativo di un ingiusto e sbagliato modo di procedere. La modifica di quel trattato inasprisce il ruolo dei mercati finanziari sulle politiche dei singoli paesi e l’Italia rischia di essere il prossimo paese sottoposto alle istituzioni della finanza.

Chiediamo pertanto che si arrivi ad un passaggio parlamentare che offra la possibilità di quel necessario confronto e non si ricorra a scorciatoie per nascondere i nodi politici che quel trattato solleva, ma anche che il Paramento non ratifichi la modifica del Mes nelle attuali forme.

Chiediamo che il Governo rispetti le istituzioni democratiche e porti in Aula la discussione nel rispetto delle regole e senza minimizzare le obiezioni di merito che vengono sollevate, sia queste vengano da chi fino a ieri quel trattato lo ha condiviso, sia da chi fino a ieri si opponeva alle politiche europee ed oggi si schiera con la nuova Commissione votandola nel Parlamento Europeo.

Roberto Morea – transform! italia
Maurizio Acerbo – Segr. PRC
Marco Bersani – Attac Italia
Maurizio Brotini – CGIL
Stefano Fassina – Parlamentare
Natale Cuccurese – Pres. Partito del Sud
Riccardo Petrella
Paolo Ferrero – Vice pres. Sinistra Europea
Francesca Lacaita
Pasqualina Napoletano – Ex parl. Europea
Eleonora Forenza – Ex parl. Europea
Andrea Ventura – Università Firenze
Luigi Pandolfi
Patrizia Sentinelli
Paola Boffo – transform! italia
Raffaele Tecce – Resp. Enti Locali PRC
Alfonso Gianni – Ex parlamentare
Roberto Musacchio – Ex parl. Europeo
Rosa Rinaldi – Segreteria PRC
Andrea Amato – Pres. Istituto per il Mediterraneo
Ciccio Auletta – Cons. Com. Pisa

Qui l’opuscolo e tutti i materiali relativi al trattato

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