di Leonardo Caponi.

Si sono sentite e lette robe da matti, nei talk show televisi e sulla grande stampa, per tentate di giustificare il fiume di danaro che starebbe per arrivare alle imprese del nostro Paese. Starebbe perchè i tempi di erogazione e, conseguentemente, la stessa quantità e qualità sono avvolte nella nebbia.
Il direttore del Tg2, rifacendosi a una invasiva corrente di pensiero del revisionismo storico economico, è arrivato a dire che l'industrializzazione in Italia l'ha fatta l'impresa privata. Faccia di bronzo o ignorante! L'indutrializzazione in Italia l'hanno fatta l'IRI, l'ENI, l'Enel post nazionalizzazione, cioè le imprese pubbliche. La stessa più grande industria privata, la FIAT, per decenni è stata più assimilabile ad una impresa parastatale che a un operatore del mercato privato, potendo contare sull'allestimento, a proprio favore, di un vero e proprio modello di sviluppo. In uno dei salmi buonisti che pubblica sul Corriere della Sera, ieri un Veltroni ormai senza freni inibitori, ha sentenziato (anche lui riprendendo una pervasiva corrente di pensiero di Confindustria) che "il lavoro, lo fa l'impresa". Il che, basta aprire gli occhi, non è vero nè in linea teorica, quanto pratica. Le imprese non lavorano per creare occupazione, ma per fare profitto. Il loro pressante obiettivo, in una logica di concorrenza, è di ridurre i costi di produzione e questo confligge, il più delle volte, con l'aumento e la stabilizzazione dell'occupazione. Il "mercato" non può funzionare in regime di piena e buona occupazione perchè gli imprenditori hanno sempre bisogno di tenere quello che una volta si chiamava l'esercito industriale di riserva per avere manodopera o professionalità a più buon mercato. Ora accade e mi lascia basito, una cosa irrituale in Italia e nel mondo e, a ben pensarci, allucinante. Lo Stato, cioè tutti noi, da soldi a fondo perduto agli imprenditori. Se c'è un tradimento della ossessiva massima di questi anni "meno stato, più mercato", ebbene, è questo. E poi, chi garantisce che senza programmazione, indirizzi e regole, questi soldi vadano a buon fine?! La coscienza e la capacità dell'imprenditore? Mmhm!..abbiamo visto quanto funzionano male.
PS. Scopro, leggendo una sintesi dettagliata, una "perla" (chissà quante ce ne saranno) del decreto rinascita. Lo Stato mette a disposizione 15 miliardi di garanzie a favore delle banche a rischio fallimento e per favorire i trasferimenti di proprietà di queste ultime. Oddio, come puzza di bruciato...

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