di Stefano Vinti.

La pandemia ha ampliato il divario tra ricchi e poveri, colpendo di più chi ha meno e dando di più a molti già ricchi.
La diseguaglianza nel nostro Paese si è ulteriormente ampliata nel corso degli ultimi anni, i divari di ricchezza si sono ulteriormente accentuati: il rapporto 2020 del Censis ricorda come in Italia vivono 1.496.000 persone, pari al 3% della popolazione adulta, che possiedono il 34% della ricchezza italiana.
Una situazione intollerabile, ingiustificabile che sta mettendo a rischio la tenuta sociale e democratica.
I politologi Roberto Graziano e Marco Almagisti propongono una redistribuzione della ricchezza attraverso un'imposta nazionale straordinaria sulla ricchezza delle italiane e degli italiani (Insri).
Considerando un'imposta straordinaria pari al 5% del patrimonio-rivolta esclusivamente al 3% più ricco della popolazione-si garantirebbe un gettito di oltre 70 miliardi di euro, da utilizzare per chi è stato messo in grave difficoltà dalla pandemia.
Una misura ispirata da un sano principio di giustizia sociale e di buon senso.
Se una politica fiscale del genere la prospetta il presidente USA, Biden, perché mai non potrebbe essere attuata in Italia?
 

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