Il risultato delle elezioni nella nostra regione, sia Europeo che Comunale, ha dimostrato, ancora una volta, la debolezza del rapporto che i partiti, di centro e di sinistra, hanno con l’elettorato di riferimento e quello più ampio.
Oggi non funzionano più, i riferimenti ideologici del passato, simboli, liste di candidati, leader pressoché inventati all’ultimo momento, e senza alcun vero radicamento sociale e politico.
Non si ottiene il sostegno senza offrire ai cittadini una chiara visione ideale e politica di futuro del nostro Paese, un progetto di sviluppo sociale e civile, se non si portano risultati alle concrete, quotidiane preoccupazioni, ai bisogni delle famiglie e in particolare dei giovani.
Una nuova coalizione di centro sinistra deve perseguire una linea politica che si basi su un’adesione convinta e partecipata a lotte e rivendicazioni per il lavoro; per una politica industriale diversa; per una sanità pubblica, trasparente e rispondente ai bisogni della gente; per i trasporti, l’ambiente, la casa, una seria riforma delle pensioni e un vero reddito di base; per una scuola e asili nido per tutti; un’ accoglienza programmata e compatibile; una sensibilità particolare alla sicurezza e alla tranquillità del vivere civile sia nelle grandi città come nelle periferie.
Noi abbiamo dato, nel passato, e lo confermiamo anche oggi, dopo il risultato elettorale, un giudizio non positivo sull'operato della giunta comunale di Perugia.
Molto fattori esterni hanno inciso sul risultato elettorale tra cui le vicende del governo nazionale, la sciagurata politica dell’austerità imposta dalla Commissione europea, che ha favorito il progredire dei partiti anti europei, le campagne scandalistiche nei mezzi di informazione portate avanti con determinazione dai poteri forti fin dall’inizio della competizione elettorale. Ma questi fatti, sopratutto, hanno distolto l’attenzione della popolazione dagli aspetti negativi amministrativi della città.
Noi saremo, comunque, ancora in campo nel contrastare e denunciare quei provvedimenti che giudicheremo inadeguati per la popolazione.
Fra pochi mesi ci saranno le elezioni regionali anticipate: è chiaro che vanno affrontate, per poter giocare la partita, in modo completamente diverso dal passato.
Mi pare, però, di cogliere che il popolo abbia mandato alcuni messaggi abbastanza chiari:
1° superamento della logica del fortino assediato;
2° rimozione delle gabbie ideologiche e politiche;
3°ampia visione di rinnovamento completo nelle proposte, nei messaggi e nelle persone.
4° ripresa del contatto con la gente e le varie categorie sociali;
5° irrinunciabilità alla difesa dei più deboli e delle classi lavoratrici;
6° proposta di rinnovamento e aderenza alla realtà odierna dell’Istituto Regionale.
7° apertura di una fase, seppur breve, di confronto, discussione programmatica con tutte le forze che si oppongono alla destra autoritaria e reazionaria, per arrivare alla costruzione di un “nuovo progetto per l'Umbria”.
8° Formazione di una coalizione che vada dai 5 stelle alla sinistra.
9° Infine una campagna elettorale forte, chiara, senza reticenze, innovativa attorno ad un leader e a candidarti scelti dalla popolazione.
10° Bisogna, però, credere in questa sfida contro la destra, mettere passione e altruismo politico.
Fin dai prossimi giorni lavoreremo a questo obiettivo, perché crediamo che uniti si possa fermare questa ondata reazionaria che sarebbe disastrosa per la nostra regione, e perché vogliamo sperare che la nostra gente saprà giudicare oltre i vari e potenti condizionamenti.

Giuseppe Mattioli
La Sinistra per l’Umbria.

 

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