di Massimo Rossi.

Non solo li rispetto… ma per certi versi li invidio quelli che, avendo votato Zingaretti alle primarie del PD, ora hanno il cuore pieno di speranza di un cambiamento della situazione in cui siamo precipitati… da tutti i punti di vista.
Il problema, cari amici e care amiche, è che se oggi abbiamo un Paese devastato, precarizzato, impoverito, incattivito… ed i fascisti al governo, a mio modesto parere, ciò è dovuto in buona parte proprio al PD, che sin dalla sua venuta al mondo ha deciso di aderire alle politiche liberiste (liberalizzazioni, privatizzazioni, precarizzazione del mercato del lavoro, attacco ai beni comuni,…) ed è stato tra i maggiori responsabili delle politiche di austerità che hanno ridotto sul lastrico milioni di persone aumentando vertiginosamente le differenze tra i ricchi ed i poveri.
E se oggi Salvini con le sue politiche xenofobe raccoglie consenso è anche perché qualcuno come Minniti ha seminato abbondantemente il campo con le sue politiche “sicuritarie” e con il suo finanziamento dei lagher libici…
Purtroppo il simpatico Zingaretti, non solo non ha espresso mai alcun dissenso rispetto alle scelte che ci hanno portato sino a qui, ma, al di la di “accenti e posture” di sinistra, dichiara esplicitamente di voler continuare proprio sullo stesso solco: nessun ripristino dell’articolo 18, nessuna patrimoniale sulle grandi ricchezze e/o riforma fortemente progressiva del fisco, nessuna cancellazione dell’inutile e costosissima TAV, nessuna autocritica per il suo SI al tentativo di controriforma costituzionale di Renzi, nessuna reale emancipazione dalle politiche delle potenze “coloniali ed imperialiste” occidentali (basti pensare al fincheggiamento dei tentativi golpisti USA in Venezuela), nessun ravvedimento sulle privatizzazioni, sulla riforma Fornero (..anzi “quota cento” si attacca da destra contribuendo alla santificazione di Salvini) e neppure sul definanziamento della sanità pubblica a vantaggio di quella privata… di cui si è reso lui stesso responsabile nella Regione Lazio.
Che dire? …Non basta somigliare a suo fratello, l’adorabile commissario Montalbano, per farci intravvedere un inversione di rotta per un partito geneticamente succube alle logiche del mercato come il PD, ne tantomeno per un Paese che ha bisogno di un’alternativa reale.
…..Non mi chiedete però quando e da chi quest’alternativa potrà prendere corpo perché davanti a me vedo solo un lungo cammino di ricostruzione dell’idea stessa di sinistra… che personalmente, nonostante le sconfitte, sono disposto a percorrere.
Se poi invece volete convertirmi a sposare la logica del “meno peggio”… state perdendo tempo. La vita mi ha insegnato che non solo il meno peggio è il peggior nemico del meglio, ma che spesso si è poi rivelato peggio del peggio.
Addapassalanuttata.

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