La Perugia – Assisi non si ferma e non si può fermare; il covid non impedisce a migliaia di persone di gridare al mondo il bisogno di pace, di bandire ogni tipo di violenza, di condannare tutte le guerre.

Sono tanti i Paesi in cui lo scoppio delle bombe è causa di flagellazioni, di distruzioni e le cause sono sempre le stesse: il controllo geopolitico delle varie regioni del mondo funzionale ai potenti del mondo per mantenere il loro potere.

Così è in medio-oriente, nell’Africa settentrionale e centrale, nell’estremo continente asiatico, nelle ex repubbliche Sovietiche (Ucraina, Cecenia, Bielorussia).

Com’è possibile, quindi, non denunciare questa palese guerra mondiale che colpisce gli Stati più poveri, le popolazioni più indifese, costrette a sopravvivere nella sofferenza, nella miseria e nel dolore.

La fase storica che stiamo vivendo ci dice che il cosiddetto “secolo americano” sta finendo, che le grandi potenze economico-militari orientali, come la Cina, sono in una fase di supremazia economica nei confronti degli USA.

La guerra dei dazi, la guerra in Ucraina, l’aspro scontro con la Russia, condotte da Tramp si inquadrano in questo contesto storico. In qualche modo anche la Brexit spiega questo momento. Indebolire l’Europa, soffocare sul nascere la costituzione degli Stati Uniti d’Europa e fondamentale per gli USA a determinare ancora un’egemonia culturale e politica nel vecchio continente nei confronti della Cina.

Anche i vari populismi che sono esplosi negli stati dell’UE possono essere spiegati attraverso questa lettura politica. Sono infatti estremamente nazionalisti, contro ogni tipo di inclusione, decisamente contrari all’idea di Europa; speculano, in maniera del tutto demagogica e velleitaria, sulle enormi contraddizioni che l’Europa stessa ha manifestato, sia economiche che sociali; demonizzano il fenomeno dell’immigrazione.

Temi che vengono affrontati senza una vera analisi sociale, senza spiegare alcuna causa, sollo additando verso questi emarginati ogni responsabilità, descrivendoli come terroristi, spacciatori, nullafacenti, parassiti. Creano così le basi del loro consenso popolare ed è alimentando questa guerra tra poveri che costruiscono le loro fortune politiche.

Il covid ha accentuato questo conflitto facendo emergere ancora di più le ingiustizie e le differenze di classe.

L’emergenza sanitaria, quindi, non può fermare l’impegno per la pace, per un “ordine nuovo” nel senso gramsciano del termine.

La “Sinistra per Perugia” ieri ha marciato!

Giuseppe Mattioli
La Sinistra per Perugia

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