di Roberto Musacchio.

Che si chieda "flessibilità" alla UE e "deroga" al pareggio di bilancio (come necessario visto lo sciagurato inserimento in Costituzione) è il "minimo sindacale". Ma già le parole, flessibilità e deroga, tradiscono l'assurdo. Per curare salute e economia bisogna derogare e essere flessibili. Bisogna "chiedere". Tanto per dire gli USA che hanno un sistema sanitario pessimo però in un attimo stanziano 8 miliardi di dollari e tagliano con la Fed il costo del denaro.
Una UE che fosse "normale" non concederebbe flessibilità ma investirebbe subito in una crisi sanitaria ed economica che per altro sarà europea e globale. Sarebbe una UE che avrebbe fatto di un Servizio Sanitario Europeo un parametro della sua costruzione invece che mandare 50 lettere per chiedere di tagliare. Che poi in Italia ci sono governi di tutti i colori, nazionali e regionali, che hanno ben volentieri tagliato 27 miliardi, medici, infermieri e posti letto e dato invece soldi ai privati.
Ma torniamo alla "flessibilità". Deve essere chiaro che non è che poi si "recupera" dopo. Ho vissuto anche da Parlamentare europeo la crisi del 2008 che da finanziaria era diventata sociale. L'Italia chiese ed ottenne di deviare i fondi sociali in Cassa integrazione (miliardi di ore) ma con l'obbligo poi di reimmetterli. Fui praticamente solo a sollevare il problema di quella reimmissione.
Più in generale quella crisi finanziaria e bancaria ha comportato un pesante aggravio dei conti pubblici che stiamo pagando. Un classico.
Il tema non è dunque flessibilizzare e derogare ma cambiare regole e modi di agire.

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