di Roberto Musacchio.

La performance di Renzi da Fazio mostra non solo il cul de sac in cui sta il Pd ma quello a cui è stata portata la democrazia italiana. Il punto di fondo è che Renzi non sa nemmeno immaginare politiche diverse da quelle fatte. Anzi sostiene che sono impossibili. Con qualche "ragione" visto che sono quelle imposte dal pilota automatico e che per fare altro occorre sganciarsi. A partire da ciò Renzi, e la democrazia italiana, si avvitano sul mostro di proporzional-maggioritario in cui siamo dopo 30 anni di avventurismo politico. Sostiene Renzi che chi ha vinto lo ha fatto con una campagna elettorale contro di lui e dunque senza "alleabilita" possibile. E invece che proporre un vero proporzionale fondato su vere rappresentanze politiche di progetti socialmente autonomi rilancia il modello maggioritario alla francese che per altro lo escluderebbe. In più dice che questo maggioritario era il cuore del referendum sconfitto ( quando in campagna referendaria si disse che il tema non era la legge elettorale ). E si aggrappa a Macron che starebbe portando la Francia ad essere la seconda industria manifatturiera europea dimenticando non solo le lotte in Francia ma che la prima, la tedesca, ha il proporzionale e che la Germania ci ha messo sei mesi per fare un governo. L'idea finale di un governo per le riforme istituzionali poi è da repertorio antico ( diciamo D'Alema) e con la confusione su cui poggia un altro disastro.

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