di Roberto Musacchio.

Scotto, deputato dell'Mdp, dice sul Manifesto che non bisogna rifare accrocchi come l'Arcobaleno e che Montanari sbaglia perché non si accorge che la rotta è già stata invertita. Sul l'Arcobaleno si dice d'accordo con Fassina. Ora, a parte il fatto che Scotto si è da poco separato da SI per fare Mdp, mi viene da porre due questioni. La prima è proprio sull'Arcobaleno. Vorrei ricordare che dall'altra parte c'era il Pd "autosufficiente" di Veltroni. Quello che perse rovinosamente le elezioni e che, per me, creò le condizioni che poi portarono a Renzi. Dietro questo Pd di Veltroni c'erano gli anni dei governi di compromesso tra Ulivo e Sinistra che, per Veltroni, erano stati in difficoltà per colpa della sinistra e per me per il fallimento delle politiche fatte. Sarebbe interessante sapere se chi stava allora con Veltroni ha invertito la rotta rispetto a quel pensiero. L'Arcobaleno fallì per tante ragioni ma per me quella più significativa fu che il suo scopo principale era invertire la rotta ricollocandosi all'opposizione dopo il fallimento dei governi. Questo scopo non risultò compreso anche perché molti che lo dichiararono si vide poi che tornarono presto a fare del governo il centro della loro azione. Ora, dice Scotto che Montanari sbaglia a non capire che la rotta è stata già invertita. Per quello che si legge e succede compresa la rottura di SI a me non pare. Vorrei leggere dichiarazioni e impegni di inversione di rotta rispetto a questo ciclo lungo che ha inferto per altro duri colpi alla costituzione come con le guerre e il pareggio di bilancio. Nella stessa Sicilia dove mi auguro il miglior risultato non è stato facile invertire la rotta. E non lo è in Lombardia e in Lazio. Per questo le parole di Montanari mi paiono non un errore ma un contributo, questo si, a non rifare gli errori dell'arcobaleno.

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