di Nicola Gallino

Il mio bisnonno Martino, classe 1893. Nella foto - risalente circa al 1913-14 - è sul carro a consegnare brente di vino in Piazza Benefica angolo via Duchessa Jolanda (adesso c'è la farmacia), a Torino. Il nonno era comunista dal 1921. Fece la prima guerra mondiale. Lavorò come emigrante in Francia, conobbe gli esuli antifascisti italiani. Morì in tarda età nel 1986, e ogni volta che andavo a trovarlo metteva sul giradischi «Bandiera rossa» e piangeva lacrimoni. È stato l’ultimo musicista della famiglia prima di me. Suonava il pelittone nella banda di Col San Giovanni, frazione di Viù. Il suo strumento, ancora con le ammaccature della colluttazione con la squadra fascista salita in camionetta dal fondovalle perché alla festa patronale nel patio del ristorante del paese, anziché «Giovinezza» come ordinò il federale, attaccarono d'intesa «Bandiera Rossa», lo portarono in salvo ruzzolando la nonna e zia Liberina, all'epoca due bimbette di sei-sette anni. Il pelittone del nonno mi è stato tramandato e lo possiedo orgogliosamente io.
 

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