di Michele Bernardi da Facebook.

Quando stamattina, sabato, ho aperto l'attività alle 6.00 (è tardi rispetto agli altri giorni), credevo di trovarmi ad aspettare l'assessore veneto che ha detto che gli umbri sono solo abituati a chiacchierare e non a fare.
Lo vorrei qui con me, nelle ore calme del mattino, quando non squillano i cellulari, in mezzo all'organizzazione operativa di una piccola azienda, per prendermi una pausa, poter parlare serenamente e farmi prendere dalla malinconia del ricordo.
Il ricordo di quando ero bambino e mi facevo svegliare alle 4 del mattino in piena estate, per la gioia immensa di andare a fare il "giro del latte" con Papà o con lo zio Elio e vedere Perugia risvegliarsi lentamente, dentro un furgone che per me era un'astronave.
Scambiarsi sorrisi con le persone, aspettare il regalo di una brioche con la panna quando arrivavamo all'Accademia in via dei Priori.
Si, tutta gente che chiacchierava.
Dicevano buongiorno e sorridevano, quasi tutti.
Nullafacenti come gli stessi che incrociavamo in entrata o in uscita dai turni della Perugina, di Spagnoli, del Lanificio a Ponte Felcino.
Sentissi tu le chiacchiere!
Chiacchiere talmente forti che dopo oltre quarant'anni mi ritrovo ancora qui ad alzarmi prestissimo la mattina per provare a fare qualcosa di utile, insieme a tanti Umbri, i quali, sottotraccia come è nell'indole montanara che ci contraddistingue, lavorano e producono in silenzio.
Eh sì, chiacchieriamo e non facciamo.
Ha proprio ragione, come dite voi siamo "terroni" della peggior fattura.
Però, chissà perché, andiamo avanti: triboliamo, ma andiamo avanti rispetto a territori, tipo il suo Sig. Assessore, dove alcuni "imprenditori" hanno ben pensato esclusivamente a "fare soldi", non a fare azienda e comunità in modo organico, diffuso e civilmente condiviso.
Il mitico salto "dal trattore alla Ferrari", senza un percorso intermedio di crescita e formazione.
E senza educazione, cultura e, soprattutto direi, rispetto per gli altri.
Lo sterminio di capannoni vuoti che contraddistinguono alcuni tratti del suo territorio, non offre un biglietto da visita proprio edificante e me ne dispiaccio, a fronte di tanti amici e conoscenti veneti, onesti, che tutte le mattine tirano il carretto.
A quei grandi "imprenditori" è finito il serbatoio della manovalanza low cost, che arrivava da est subito dopo il 1989?
Credo proprio di sì.
Provi ad ascoltare La domenica delle salme di Fabrizio De André, c'è un momento della canzone che rende l'idea con chiarezza estrema.
Ma sono solo chiacchiere di un umbro.
Lo sa, Sig. Assessore, che in pieno boom per Coronavirus, l'azienda che rappresento, con sede lungo il Tevere e non lungo il Po, ha aumentato il venduto e tutti i trend di crescita programmata?
Tutto questo in Umbria, e senza commercializzare Amuchina, Mascherine, Penne Rigate o Bastoni Magici per Scope.
Con due fiere saltate, con persone che lavorano senza fare clamore e con serietà.
Con Clienti con i quali condividiamo, non speculiamo.
Ci rifletta al riguardo.
Produciamo e commercializziamo, oltre ai nostri prodotti e servizi elettronici, condivisione ed un percorso di mutua crescita, come sanno fare tanti Italiani dal Brennero a Lampedusa (si, anche i terroni!) al netto di sobillatori che non perdono occasione per dividere, offendere e classificare questo o quello.
Dimenticando che, partendo dal presidente degli USA fino all'ultimo disperato di un ghetto africano, il minimo comune denominatore è il prodotto per la tazza del WC (e cito un eminente Prof di Sociologia Generale in questa considerazione).

La aspetto Assessore, mi perdonerà se ho sottratto dieci minuti del mio tempo al lavoro alle 6 di mattina, mi perdoneranno i miei soci ed i miei colleghi e collaboratori, gente che chiacchiera molto poco e "tira fuori il bollito", come si usa dire da queste parti.
La aspetto, per raccontarle la storia di tanti Umbri come me, che hanno ancora nel DNA il contrasto in fermento fra la calma sparsa da Francesco e la voglia di rispetto e vita dei ragazzi del Borgo XX Giugno.
La aspetto però alle 5 del mattino in ufficio, ci facciamo un bel selfie e guardiamo insieme sorgere il sole dietro al Subasio, uno spettacolo fantastico mi creda.
Accade ogni mattina.

E le ricordo questa frase a seguire, quando alle 10 del mattino le scapperanno certe considerazioni.

Come diceva 'l mi nonno "a quill'ora io già ho pranzato"

Cordialità.
Michele Bernardi
Umbro chiacchierone.

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