di Silvestro Montanaro.

La mia cara amica Cecilia Strada è una bellissima donna. Piena di passioni, di idee, di amore vero per gli altri. Una donna cresciuta a pane e solidarietà, quella vera. Una donna protagonista e fiera. Splendente come solo le donne possono risplendere.
In questi giorni, ancora una volta, è sotto attacco dal peggio del peggio del furore di una mentalità maschile che invece di morire sembra voler risorgere. Ha pubblicato l'immagine di una scritta su di un muro. Un invito a evitare di far sesso con i fascisti e così impedire che possano riprodursi. Una scritta ovviamente ironica, ma appena il minimo rispetto all'onda nera che avanza ed avvelena i cuori del nostro paese. 
Le è stato detto di tutto, nessuna offesa è stata risparmiata. Non solo a lei, ma a tutte le donne. Cecilia non avrebbe diritto a parlare. E' brutta e nessuno, neanche un fascista, la vorrebbe.
Tutta la melma di 20 anni di berlusconismo e veline, di pedofilia strisciante, di uomini che esibiscono potere mostrando il loro possesso su molteplici corpi femminili, esibiti e portati persino al guinzaglio. Una sottocultura greve e minacciosa che considera le donne prede, al massimo oggetti di cui far collezione, purchè rispondano ai banali requisiti di bellezza di menti ossessionate, volgari e malate. 
La bellezza e le donne sono altra cosa. Non lo capiscono e non lo capiranno mai. Mai accetteranno donne pensanti e protagoniste. Mai comprenderanno ciò che è davvero il bello. 
Sono fascisti. Il peggio della storia dell'uomo.

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