di Giuseppe Castellini.

Ho letto l'intervista pubblicata oggi dal Corriere dell'Umbria alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. E ho capito ancora meglio perché, secondo il sondaggio della Swg, è gradita solo al 29% dei cittadini umbri. Diciamo, per essere carini, che la presidente dice cose scontate, modeste, a cui non crede neppure lei. Politicamente, il suo è un piano inclinato almeno dal 2014: eletta all'ultimo tuffo, ha perso completamente la tramontana. Le continue sconfitte, il gradimento in calo, sembrano non insegnarle niente. Abbiano ancora un paio di anni di questo piano inclinato, poi speriamo nel cambiamento. Della Marini ci dimenticheremo subito, questo è certo. Per l'Umbria sono stati anni persi e in un ventennio siamo riusciti a scendere di 14 punti di Pil per abitante sotto la media nazionale. Ma questo la Marini non lo dice e forse neppure lo sa. Le sue ormai sono chiacchiere al vento e per questo non interessano e annoiano. Peccato, perché quando fu eletta, nel 2010, aveva sollevato delle speranze. Mai fiducia fu così mal riposta. Sarà ricordata come la presidente che contribuì a liquefare il centrosinistra umbro. A suo modo, è un record. Forse sarà ricordata per questo.

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