Tratto da un post pubblicato sulla pagina Facebook di Articolo Uno Città di Castello:

"Che certi Italiani specialmente in politica, siano alquanto disinvolti nel fare i generosi e gli splendidi con i soldi degli altri è noto. Così come è noto che le sconfitte sono orfane e le vittorie hanno troppi padri e dove non arrivo ci tiro il cappello. Modi di dire popolari e populisti, atteggiamenti abituali confermati dalla destra che governa l’Umbria. Un esempio da scuola intriso di belle virtù, di accaparramento di meriti , di zuccherosi complimenti reciproci, un accordo politico fideistico e interessato più che un accordo di programma ci viene da Orvieto e da Todi. Il 30 luglio scorso l’assessore alle infrastrutture, ai trasporti e alla mobilità della Regione Umbria Enrico Melasecche, firma insieme ai sindaci di Todi, Antonino Ruggiano di Forza Italia e di Orvieto, Roberta Tardani della Lega un accordo di programma “per la salvaguardia del patrimonio paesistico, archeologico, storico, artistico delle città e dei movimenti franosi attuali e potenziali”.L’accordo prevede anche “l’integrazione della viabilità” per Orvieto. Sono ben 3 milioni di euro nel triennio 2020 2022. Leggendo e rileggendo le cronache della firma dell’accordo e le dichiarazioni dei protagonisti che lo hanno firmato, un lettore sprovveduto può capire questo: finalmente stretti indissolubilmente da un afflato di amorosi sensi mai visto prima, l’Assessore e i sindaci di Orvieto e di Todi si occupano di ambiente e di tutela del patrimonio storico e lo fanno stanziando la non modica cifra di 3 milioni di euro. L’aperitivo offerto dai protagonisti è un classico: un terzo di fisiologica propensione italica a fare gli splendidi con meriti non propri; un terzo di furbizia e di antico uso e abuso democristiano alle clientele e alle concessioni dell’ex Udc Melasecche; un terzo di omissioni e notizie farlocche proprio della destra leghista. Nessuna ma proprio nessuna delle penne d’oro dei giornaloni e delle tv locali, ha ricordato che generazioni di politici e di amministratori si è occupata da decenni del problema. Tutti a magnificare le magnifiche capacità della Presidente Tesei e della Lega. Nessuno ha ricordato che un accordo di programma, nel diritto amministrativo italiano,èuna convenzione tra enti territoriali (regioni, province o comuni) ed altre amministrazioni pubbliche mediante la quale le parti coordinano le loro attività per la realizzazione di opere, interventi o programmi di intervento. E che in questo caso c’è di mezzo anche il Governo che nella legge di bilancio 2020 ha stanziato i soldi. Si tratta delle attività previste dalla legge 160 del 27 dicembre 2019 che ha stanziato un contributo complessivo di 3 milioni di euro dal 2020 al 2022 per la salvaguardia del patrimonio delle città di Orvieto e Todi. Certo un ruolo insignificante quello del Governo, quantificabile in soli tre milioni. Tanto insignificante che non è stato citato da nessuno. Nessuna rivendicazione da parte del Pd regionale il cui Commisssario Walter Verini, parlamentare di lungo corso, veltroniano di ferro, neo tesoriere tutto impegnato a far quadrare i conti della “ditta”e alla riconquista del quarto mandato parlamentare. Verini, in tutt’altre faccende affaccendato per occuparsi delle bagattelle umbre, ha evitato di delegare qualche compagno di partito di rivendicare il ruolo del Pd al governo, neanche un segretario di circolo di Todi o di Orvieto. Senza dubbio è un commissario ma l’impressione che emana dalle sue gesta sembra quella di un commissario liquidatore che si gode gli ultimi giri della giostra umbra. Silenzio assoluto anche da parte della sempre logorroica Anna Ascani che è pur sempre una viceministra del Governo Conte come pure Marina Sereni. Ma un cenno, solo un piccolo cenno di rivendicazione poteva anche farlo il M5S. In Umbria hanno parlamentari anche se per grazia ricevuta. Hanno una sottosegretaria, Laura Agea, anche se nessuno lo ricorda. Niente, non pervenuti. Evidentemente sono sempre più impegnati nelle diatribe interne. Se i governativi umbri sonnecchiano, la destra è sveglia almeno in questo. Divisi e litigiosi anche loro ma tutto rientra quando c’è un’occasione da sfruttare come questa di Todi e Orvieto. Tutti impegnati nella intercettazione locale della montagna di soldi che il governo ha ottenuto in prestito o a fondo perduto dall’Unione Europea. Ci sembrava di ricordare che i sovranisti, gli anti Europa, fossero cocciutamente contrari a quell’accordo. Contrari ma morbosamente favorevoli a raccattare i benefici, soprattutto quelli elettorali, che possono derivare dalla gestione di quei soldi. Superata la fase dei disinvolti siamo a quella dei senza vergogna. Ma di sicuro c’è un fatto: gli aperitivi offerti da questi soggetti sono disgustosi, imbevibili".

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