di Fosco Taccini

Il partigiano porta nella lotta un forte impegno politico; esprime l’ostilità assoluta, perché il nemico è un nemico assoluto, perciò lei o lui si espongono a un rischio totale. È anche fortemente legato (quasi sentimentalmente) ai suoi luoghi che siano campagne, montagne o città. 
Il 25 aprile è una giornata di impegno e di lotta per garantire un futuro fatto di libertà e responsabilità. Bisogna evitare, inoltre, i possibili danni di una memoria volutamente corta, e coltivare (difendere) la storia come bene comune per avere una visuale chiara non solo sul presente ma anche sul futuro. Diventando così responsabili difensori dei perché e dei come del nostro passato. Portare al centro del dibattito, pertanto, la pace non solo come soluzione dei conflitti in atto, ma come principio cardine per la realizzazione di un assetto delle relazioni internazionali e della società mondiale che permetta finalmente di affrontare i grandi problemi attuali nel mondo.
Per perseguire una sicurezza concreta che raggiunga tutti i livelli dell’attuale società e dare effettivo seguito a prospettive future bisogna porre in essere azioni reali contro la povertà, le diseguaglianze e lo sfruttamento.
Una visuale cosmopolita, quindi, necessaria per reperire soluzioni che rispecchiano i bisogni umani e globali (trasformando l’insieme più grande delle singole parti) ed esercitando una governance che vada a contrastare le storture imposte dalla globalizzazione neoliberista e azioni immediate contro i cambiamenti climatici.   
Le presenti sfide globali esigono un’attenzione puntuale sull’ambiente, da cui dipende la nostra stessa sopravvivenza. La nostra responsabilità, pertanto, deve essere di sensibilizzare e strutturare le risposte tendendo presente i due piani (fortemente connessi) del locale e del globale per spezzare la linearità imposta dalla Rivoluzione industriale e percorrere la via dello sviluppo sostenibile.
La pace è, in ultima analisi, un processo costruttivo su più piani. Quindi, bisogna avere (e diffondere) la consapevolezza che ognuno di noi ha la possibilità e la responsabilità di partecipare alla realizzazione di un futuro migliore.
La richiesta di cambiamento che giunge, anche oggi, da ogni angolo del mondo è caratterizzata dalla consapevolezza del passato e la necessità di un futuro migliore, arrivando a risuonare molte volte nelle parole della canzone ‘Bella ciao’ cantata ovunque anche dai giovanissimi. Sono queste ampie fette di popolazione, energie positive, costruttive che fanno sentire la loro voce, il loro peso e la loro volontà di vita. 
La semplice espressione di solidarietà in molti casi non è più sufficiente, ma è necessario agire in tutte le sedi nazionali e internazionali per impedire che i mutamenti in atto portino a esiti negativi.
L’impegno di tutti, perciò, deve essere per un futuro (costruttivo, necessario e possibile) che metta all’angolo il nazionalismo ed elimini i muri dell’esclusione, che diventi paladino dei beni comuni, che rafforzi i legami transnazionali, che promuova l’uguaglianza.
Resistenza vuol dire costanza nella lotta, coraggio nell’affrontare fide difficili e nuove.
Quest’anno, al tempo del Coronavirus, partecipiamo tutti insieme alle celebrazioni del 25 aprile aderendo al flash mob digitale #bellaciaoinognicasa . Esponendo il tricolore e intonando il canto Bella Ciao alle ore 15, infatti, sarà possibile partecipare alla manifestazione digitale promossa dall’Anpi restando a casa.

Il programma del 75esimo anniversario della Liberazione è vastissimo e animerà oggi una grande piazza virtuale. Per partecipare sarà possibile utilizzare inoltre l’hashtag #iorestolibera #iorestolibero: infatti l'evento verrà trasmesso in streaming, a partire dalle 14,30, e si potrà inetragire su moltissime piattaforme social.

 

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